Il primo ministro indiano Narendra Modi è stato accusato di diffondere odio contro i musulmani dopo i commenti di domenica in cui ha equiparato la comunità islamica a “infiltrati”. Il premier è stato additato di diffondere stereotipi anti-musulmani nel bel mezzo delle elezioni generali del Paese. Parlando ad una manifestazione nello stato occidentale del Rajasthan, Modi ha detto che se l’opposizione guidata dal partito del Congresso salisse al potere, distribuirebbe la ricchezza del Paese tra “coloro che hanno più figli”, con evidente riferimento ai musulmani, dei quali aveva parlato poco prima. Ha poi aizzato la folla aggiungendo: “I tuoi soldi duramente guadagnati dovrebbero essere dati agli infiltrati?”. Ha inoltre affermato che l’opposizione avrebbe portato via anche i mangalsutra – la collana di buon auspicio che un marito lega al collo della moglie nei matrimoni indù – se ne avesse avuto la possibilità.



Ad Al Jazeera, funzionari elettorali locali del Rajasthan hanno confermato che nei confronti di Modi sono arrivate almeno due denunce: è stata chiesta la sospensione della sua campagna elettorale e il suo arresto. Renu Poonia, funzionario centrale della Commissione elettorale indiana (ECI) nella capitale dello stato, Jaipur, ha rivelato che le denunce sono arrivate dall’Azad Adhikar Sena, un partito politico regionale, e da un’organizzazione locale senza scopo di lucro. Infatti il codice elettorale indiano vieta a partiti e politici di effettuare discorsi e campagne che mirano a perpetuare le differenze religiose o di casta. Da tempo i leader del Bharatiya Janata Party (BJP) di Modi e i suoi alleati della destra indiana parlano dei musulmani del Paese come degli outsider.



Modi protagonista di commenti d’odio contro i musulmani: non è la prima volta

In India i richiedenti asilo e i rifugiati musulmani provenienti dal Bangladesh e dal Myanmar vengono presi di mira e definiti come “infiltrati”. Secondo il BJP i musulmani indiani producono più figli con l’intenzione di superare in numero gli indù nel Paese: in realtà il tasso di fertilità dei musulmani in India sta diminuendo più velocemente tra tutte le comunità e si è quasi dimezzato negli ultimi tre decenni, spiega Al Jazeera. Lo stesso Modi ha promosso spesso questo stereotipo. Come lui, anche altri membri del suo partito hanno spesso rilasciato commenti apertamente islamofobici. Secondo Asim Ali, un commentatore politico, le osservazioni del primo ministro sono state “le dichiarazioni più provocatorie di un primo ministro in carica nella storia recente dell’India” e hanno segnato un cambiamento significativo nel suo discorso elettorale.



L’India voterà nella seconda delle sette fasi delle elezioni nazionali venerdì 26 aprile. La prima fase di voto si è tenuta il 19 aprile. Secondo alcuni esperti e analisti, i commenti di Modi potrebbero istigare alla violenza alimentata dall’odio contro i musulmani. “Il Primo Ministro potrebbe averlo detto come una frecciata contro il Congresso, ma alla fine questo perpetuerà ulteriormente lo stereotipo dei musulmani come un problema, e non come una risorsa per l’India”, ha affermato Zeyad Masroor Khan, giornalista e autore di City on Fire, un articolo libro su una rivolta anti-musulmana ad Aligarh, nello stato settentrionale dell’Uttar Pradesh.