Tra le bufale ci sono anche i documenti “fake” che vengono rilanciati sui social disorientando gli utenti. È questo il caso del modulo del consenso informato che si compila prima di ricevere il vaccino sviluppato da Pfizer-BioNTech. Sta viaggiando via chat e social, soprattutto su WhatsApp, Messenger e Telegram. Sembra ufficiale, ma non è quello pubblicato dall’Ordine dei Biologi (ODB) sul loro sito ufficiale. Infatti, il documento del consenso informato rilanciato in Rete è diverso dal modulo originale in molteplici punti, come evidenziato dal sito Bufale.net. In primis, si presenta come “Modulo di consenso con integrazioni da fonti ufficiali”, mentre nel documento ufficiale non c’è la dicitura “con integrazioni da fonti ufficiali”. Ma bisogna concentrarsi anche sull’allegato 1, che si trova a pagina 6. Qui si trova la nota informativa riguardo i rischi e benefici del vaccino anti Covid.
MODULO VACCINI FAKE: SU RISCHI E BENEFICI…
Bisogna fare una premessa: del modulo del consenso informato per il vaccino anti Covid di Pfizer-BioNTech che sta circolando sui social non è citata la fonte. Del reale modulo, invece, esistono due versioni: la prima pubblicata a dicembre, l’altra il 13 gennaio 2021. In nessuna delle due ci sono le voci evidenziate nel modulo che circola sui social, tantomeno c’è la dicitura “con integrazioni da fonti ufficiali”. Ci sono poi una serie di parti sottolineate che invece mancano nel documento ufficiale. Basta leggerle per capire che si tratta di un modulo fake.
Vi riportiamo, ad esempio, un passaggio da cui si capisce abbastanza chiaramente che qualcosa non torna. “Poiche dunque la durata della protezione non è ancora definita con certezza (visto che il periodo di osservazione è stato necessariamente di pochi mesi), la protezione di almeno 9-12 mesi che viene riportata da Aifa è del tutto presunta e non supportata da dati scientifici”. C’è un altro passaggio pericolosamente falso. Riguarda la somministrazione a partire dai 16 anni di età, “anche se non è stata valutata la tossicità su esseri umani (quello che di solito si fa nella Fase 1), bensì solo su ratti. La cancerogenicità invece non è stata valutata neppure sui ratti”. Affermazioni false, smentite dalla comunità scientifica, da chi ha realizzato tale vaccino e dagli enti regolatori che lo hanno approvato.