Una strage avvenuta nelle scorse ore a Mogadiscio, capitale della Somalia, dopo che è stata fatta esplodere un’autobomba. Il bilancio è ancora parziale, si parla di circa 60/70 vittime, ma secondo alcuni fonti le vittime potrebbero essere un centinaio. Le ultime notizie confermate alla Dpa da parte del capo dell’ospedale di Medina, Mohamed Yusuf, parlando di 73 morti e di una sessantina di feriti. Ismael Mukhtar Omar, portavoce del governo somalo, ha ricostruito l’episodio, raccontando di un attentatore suicida che si è messo al volante di un’autobomba e che è entrato in azione nei pressi del checkpoint che si trova su Afgoye Road, nella periferia della capitale della Somalia. Omar, come riferisce Il Secolo XIX, non si è comunque sbilanciato ed ha spiegato: «Posso confermare che sono morte più di 25 persone».
MOGADISCIO, ESPLODE AUTOBOMBA: 73 MORTI, MA C’È CHI PARLA DI 90 VITTIME
Dicevamo però di altre fonti che fotografano una situazione più drammatica, come ad esempio il deputato Abdirizak Mohamed, ex ministro della Sicurezza Nazionale, che attraverso la propria pagina Twitter ha raccontato di essere stato informato della morte di più di 90 persone, leggasi “17 agenti di polizia, 73 civili e 4 stranieri”. Secondo la polizia somala, citata dai media internazionali, si è verificata un’esplosione devastante, che ha dilaniato tutti coloro che si trovavano in un raggio di svariati metri, facendo una vera e propria strage. Come riferito dal sindaco di Mogadiscio, Omar Mohamud Mohamed, fra le vittime vi sarebbero anche dei bambini e degli studenti dell’università locale. Al momento l’attentato non è stato ancora rivendicato, ma visto il modus-operandi tutto fa pensare che possa essere mano dei terribili Al Shabaah, un gruppo jihadista legato ad Al Qaida, storicamente attivo in Africa.