Luciano Moggi, storico dirigente della Juventus, è stato intervistato stamane dal programma di Rai Due, I Fatti Vostri. L’ex dg bianconero ha esordito parlando dei suoi inizi nel mondo del calcio: “Sono più un giudice più per me stesso che per gli altri, ho capito che a calcio non avrei potuto giocare a certi livelli. Avevo in mente di mettere su famiglia e ho cercato un’altra strada: ho fatto un concorso in Ferrovia per fare il dirigente, poi ho vinto un concorso, ho avuto una certezza e poi ho contattato la Juventus e i dirigenti”.



Luciano Moggi ha proseguito: “Io più potente del mondo del pallone? No, non era una potenza reale. Un pm mi ha sentito parlare con un ministro dell’interno e dissero che ero potente, ma in realtà il ministro era del paese mio, c’era tutto tranne che potenza. Mi hanno detto che sono arrogante – ha proseguito – ma io ho sempre amato vivere più che esistere. Non ho mai cercato di perdere tempo, ho sempre lavorato, ho avuto dalla vita quel qualcosa che ho cercato davvero: ero appassionato di calcio e mi sono trasferito in un ambiente che conoscevo e ho fatto l’osservatore”.



LUCIANO MOGGI

Luciano Moggi ha comprato giocatori di livello assoluto: “Quelli che ricordo con più affetto? Del Piero, era stato ceduto al Parma quando sono arrivato io ma sono riuscito a tenerlo alla Juventus, dando in cambio Dino Baggio. Io ho conosciuto Del Piero come pochi, lui era un centrocampista e nel contempo un attaccante”.

Ma quali sono stati invece i giocatori che hanno creato più problemi a Luciano Moggi? “Maradona. Lui voleva bene al mondo ma era difficile farlo allenare, ma quando c’era era l’ultimo ad andare via. Per due volte non lo feci giocare”. Sullo scandalo di Calciopoli: “I banditi? Io intendevo quelli che andavano a dirigere il calcio, non la Juventus. Dopo il 2006, dopo aver fornito 10 giocatori a Italia e Francia…”. Sulla situazione attuale della Juventus, Luciano Moggi sottolinea come il fatto per i bianconeri di essere una società quotata in Borsa, ponga gli stessi sotto la lente di ingrandimento dell’organo controllore, la Consob: “Il cda si è dimesso, si sono creati problemi. Le plusvalenze? Le quotazioni in Borsa non si addicono al calcio. La Juve si domanda perchè gli altri che hanno fatto plusvalenze non sono stati segnalati, è semplice, la Consob si interessa della Juve perchè è quotata in Borsa”. Poi ha concluso, porgendo un regalo a Salvo Sottile: “Ho combattuto Calcipoli perchè è una cosa indegna. Ti regalo questo cofanetto con una chiavetta, se la senti potrai capire realmente i protagonisti di quella vicenda”.