CAOS SOUMAHORO, LA MOGLIE SI SMARCA DALLA MADRE

Lo aveva preannunciato Liliane Murekatete, tramite i propri avvocati difensori: per “Lady Soumahoro”, le accuse a suo carico sulla vicenda delle coop di aiuto migranti (la Karibu e la Consorzio Aid) sono tutte da rigettare: e così nella prima udienza davanti al gip di Latina ieri, la figlia di Marie Therese Mukamitsindo si è di fatto completamente smarcata dalla posizione della madre. «Ero incinta e non potevo gestire le cooperative», ha fatto sapere tramite l’avvocato Lorenzo Borrè: la compagna del deputato auto-sospeso (e ora a rischio espulsione dall’Alleanza Verdi-Sinistra) si distanza nettamente dalle posizioni prese dalla madre e dal fratello Michel Rukundo, che invece si sono avvalsi per la facoltà di non rispondere in tribunale.



La moglie di Soumahoro attraverso il suo avvocato si dice infatti del tutto estranea alle accuse che le vengono mosse: accusata di malversazione, false fatturazioni e truffa, Liliane sostiene che il denaro sparito dalla coop Karibu e i presunti affari illeciti delle coop non c’entrano nulla con la sua persona. Completa «estraneità ai fatti»: per comprovarlo, l’avvocato ha messo a disposizione i certificati medici che attestano come nel periodo sotto indagine della Procura di Latina, “Lady Soumahoro” fosse in stato di gravidanza. Come sottolinea anche “Open Online” nel suo focus sul caso Soumahoro, Liliane Murekatete non sarebbe stata quindi nelle condizioni di gestire la cooperativa così come dimostrerebbero anche screenshot di messaggi dell’epoca.



ESPULSIONE ABOUBAKAR SOUMAHORO? “PRENDERÒ ATTO DELLE DECISIONI DI AVS”

La posizione della donna insomma si distanza nettamente da quella della madre e del fratello, tutti coinvolti e indagati sulle coop di famiglia Soumahoro: Marie Therese Mukamitsindo e il figlio Michel Rukundo non hanno risposto al gip e dovranno chiarire nelle prossime udienze come mai a fronte della diverse segnalazioni di mancanze strutturali nelle cooperative nel corso degli anni, siano comunque sempre giunti fondi pubblici. Davanti alle ispezioni nelle scorse settimane ancora nessuno ha voluto rispondere nel merito del perché tali strutture avessero tutte quelle carenze strutturali.



«Una volta esaminate tutte le carte non esiteremo a dare tutte le delucidazioni a riprova dell’innocenza dei nostri clienti», fanno sapere gli avvocati di Marie Therese Mukamitsindo, Luca Marafioti e Fabio Pignataro. «Ora – spiega ancora la difesa dei due indagati a Latina – entro 10 giorni possono essere presentate richieste di appello contro le misure interdittive e il sequestro. Ma ogni valutazione su questo sarà fatta dopo l’esame delle carte». Pur sempre rimanendo fuori da ogni indagine giudiziaria, la posizione politica del deputato Aboubakar Soumahoro resta in profondo bilico: «Prenderò atto delle decisioni del gruppo parlamentare che mi ha eletto da indipendente, e accetterò ciò che in cuor loro reputeranno opportuno fare. Da parte mia c’è massima serenità d’animo», così fa sapere il deputato eletto con Alleanza Verdi e Sinistra a forte rischio espulsione dopo le vicende che hanno coinvolto la moglie e la suocera.