Mogol, all’età di 85 anni, ha nel suo repertorio oltre 1.500 canzoni, ma i suoi sogni professionali non sono ancora finiti: “Vorrei tanto che Amadeus mi invitasse a Sanremo per presentare una canzone che sta a cuore non solo a me. L’ho intitolata I colori del mondo ed è dedicata a Papa Francesco”, ha detto nel corso di una intervista ad Avvenire. Il brano è stato realizzato dal paroliere insieme ai giovani della sua scuola.
Il Santo Padre l’ha già ascoltata. “Dopo aver visto il video – con i bambini africani – e sentite le parole del brano ho visto il Papa con gli occhi lucidi… A cantarlo sono i calciatori della Nazionale italiana cantanti, gli azzurri campioni d’Europa e le medaglie olimpiche di Tokyo. Il ricavato andrà tutto in beneficenza”, ha raccontato. E cita uno dei versi che gli stanno più a cuore: Siamo corpo, anima e emozioni. È questo, secondo lui, “il senso della vita”.
Mogol: “A Sanremo per cantare brano per Papa Francesco”. La più grande soddisfazione
Definirlo un poeta è poco: 523 milioni di dischi venduti e oltre 1.500 canzoni scritte. Mogol, come ha rivelato ad Avvenire, sogna di andare a Sanremo per cantare il brano dedicato a Papa Francesco che ha realizzato, ma tante soddisfazioni se le è già tolte nel corso della sua carriera. “La più grande è scoprire che molti titoli sono entrati nel parlato comune, un lessico familiare. A volte frammenti dei miei brani li ritrovo persino negli articoli dei giornali o in qualche libro di narrativa”, ha ammesso.
E dire che in realtà, il paroliere, di musica vera e propria ne sa poco. “È la verità. Non conosco la musica e non so suonare nessuno strumento, nonostante mio padre abbia fatto di tutto per mandarmi a scuola di pianoforte”, ha rivelato. Da giovane partecipò ad alcune lezioni, ma non voleva proprio studiare. “Oggi però, consiglio ai giovani che vogliono fare il mio mestiere di imparare a suonare uno strumento e di studiare a fondo la musica, di tutti i generi”, ha concluso.