Mogol: perché ha scelto questo nome d’arte?
Mogol sarà ospite di Serena Bortone nella puntata di oggi, lunedì 20 marzo, di Oggi è un altro giorno. Nel 1955 Giulio Rapetti, seguendo le orme del padre Mario, cominciò l’attività di paroliere. Con il nome d’arte di Mogol ha firmato gran parte dell’opera di Lucio Battisti, da “La canzone del sole” a “Una donna per amico”, ma nella sua lunga carriera ha collaborato anche con artisti come Gianni Morandi, Riccardo Cocciante, Mango, Mina, Ornella Vanoni, Minghi, Patty Pravo, Bruno Lauzi e tanti altri.
Ma come è nato il nome “Mogol”? In occasione della presentazione dell’Annuario 2018 della Società degli autori e degli editori (SIAE), Gianni Letta ha spiegato come è nato il nome d’arte del paroliere: “Era il 1959, Giulio Rapetti fece domanda di iscrizione alla Siae chiedendo di assumere un nome d’arte, peccato che non ne aveva in mente uno preciso, inviò alla Siae una lista di 120 nomi e alla fine furono i funzionari a sceglierne uno”, ha raccontato Letta.
Giulio Rapetti, nome d’arte: dagli imperatori cinesi alle Giovani Marmotte
“Io che non ricordo quasi niente, questa cosa qui ce l’ho scolpita nella memoria – premette- quando mi arrivò la lettera della Siae e lessi quel nome, Mogol, mi prese uno scoramento totale… Pensai, oddio, un nome cinese!”, ha commentato Giulio Rapetti. Intervistato dal Corriere della Sera, Mogol ha spiegato: “Quando la Siae ha accettato lo pseudonimo mi è venuto un colpo perché era il nome del generale delle giovani marmotte di Qui, Quo, Qua. Ho pensato vabbè, chissenefrega, tanto nessuno conoscerà Mogol. Mi sono sbagliato”. Mogol, infatti, è il titolo degli imperatori della dinastia mongola dei Moghul (per lo più nella forma Gran Mogol). Nei fumetti Disney, il Gran Mogol (Bertie McGoose, in originale) è il capo delle Giovani Marmotte, di cui fanno parte anche Qui, Quo, Qua.