Mogol ha festeggiato i suoi 86 anni in diretta su Rai Uno, nel corso della trasmissione “Unomattina Estate”. Un traguardo importante per il noto paroliere, che ha esordito rivelando il segreto per emozionare con la musica: “Occorre interpretare con il testo il senso della musica. Questa esprime sempre qualcosa attraverso le sensazioni, nostalgia e allegria: bisogna capire cosa sta dicendo e cercare di costruire il testo, frase per frase. Quando si è trovato il senso della musica, si crea una storia. Per farlo, però, serve avere acquisito una grande esperienza e la possibilità di capire quanto più possibile di musica. Ciò che lei dice personalmente mi arriva e automaticamente mi metto a scrivere le cose dette da lei”.
Ricordando i suoi esordi in questo settore, Mogol ha affermato: “Ho iniziato questo lavoro perché gli editori allora pagavano le versioni 5mila lire l’una e io all’epoca facevo un lavoro con il quale guadagnavo solo 20mila lire. Per questo ho cominciato a fare 3-4 versioni al giorno. Questo lavoro mi ha permesso di acquisire sempre più esperienza, che è sempre importante. Albert Einstein ha scritto che l’1% del successo è ispirazione e il 99% deriva dal lavoro. Il lavoro paga”.
MOGOL: “SONO MOLTO ORGOGLIOSO DI AVERE LA TESSERA DELLA POLIZIA”
A “Unomattina Estate”, inoltre, Mogol ha confidato che “Una lacrima sul viso” ha una storia particolare: “Mio padre mi aveva pregato di fare questa versione, ma io me ne ero completamente dimenticato. Quando è arrivato Bobby Solo in sala di registrazione, gli ho detto che non ricordavo più dove avessi messo il testo. Così, ho fatto partire la base e gliel’ho dettato al volo”.
Da alcune settimane Mogol è poliziotto ad honorem, titolo conferitogli dal direttore generale della Polizia di Stato davanti ai ministri e alla banda della Polizia: “Sono molto orgoglioso di avere la tessere della Polizia. Quando trovo un poliziotto, gli dico: ‘Collega, come stai?'”.