La terza ed ultima puntata di Una storia da cantare è dedicata al grande Lucio Battisti. Una serata che procede tra tanti ospiti che si esibiscono nei maggiori successi del cantautore ma anche tra aneddoti e spiegazioni. Mogol, che per Lucio Battisti ha scritto grandissimi successi, ha voluto spiegarne uno in particolare. Così, prima di lasciare spazio all’omaggio di Enrico Ruggeri, ha illustrato al pubblico com’è nata “I giardini di marzo“. Il suo incipit è probabilmente il più noto delle canzoni di Battisti: “Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati. Al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti”, cantava Lucio. Mogol spiega la nascita di queste parole: “Mi ricordavo il punto in cui quel carretto passava, si era vicini alla fine del mese e non avevamo i soldi per comprarlo”, ha raccontato il grande paroliere.
Mogol spiega il significato de “I giardini di marzo”
Mogol ha poi ammesso che il pensiero è andato a sua madre: “Mi stupivo del suo abito, il più bello che avesse, quello con i fiori. – ha dichiarato il paroliere, come riporta Fanpage – Mi stupivo che i fiori non appassissero perché li aveva portati così tante volte”. Particolari, questi, ai quali aveva però già accennato in occasioni passate. “Ad un tratto dicesti ‘Tu muori. Se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori'” è un’altra frase della canzone di Battisti che lui ha spiegato con queste parole: “Questa è una parte che probabilmente non è stata colta da nessuno e non è molto chiara: – così ammette – ho immaginato una donna che chiede aiuto perché si sta innamorando di un altro ma che contemporaneamente ha bisogno di un supporto per uscire da questa situazione,lei si è confessata lui invece l’ha ignorata per un fatto di orgoglio”.