Nato in Russia, originario della repubblica federale dell’Inguscezia, monitorato dai servizi segreti francesi: Mohamed Mogouchkov, l’uomo che ha aggredito diverse persone con un coltello in un liceo di Arras, uccidendo un insegnante e ferendo altre tre vittime, sarebbe dovuto essere in Francia? È questo l’interrogativo di queste ore. La polemica non si placa e a portarla avanti sono soprattutto i membri del Raggruppamento Nazionale. Mohamed Mogushkov è nato in Russia nel 2003. Lui e la sua famiglia provengono da una delle repubbliche federali russe, l’Inguscezia, spiega BfmTV.
Arrivato in Francia all’età di 6 anni, nel 2008, godeva di tutela assoluta contro l’allontanamento essendo arrivato sul territorio nazionale prima dei 13 anni. Dunque, non poteva essere espulso. La misura, però, può essere revocata una volta che la persona diventa maggiorenne. Ovviamente, solo in alcuni casi: ben tre. Come previsto dal codice di ingresso e soggiorno degli stranieri con diritto di asilo, qualora vengano messi in atto comportamenti idonei a ledere interessi fondamentali dello Stato, o legati ad attività di carattere terroristico, o posti in essere atti di provocazione esplicita e deliberata alla discriminazione, all’odio o alla violenza contro una determinata persona o gruppo di persone, la persona può essere espulsa.
L’attentatore di Arras non aveva la nazionalità francese
Mohamed Mogouchkov era nel mirino dei servizi segreti solo da 11 giorni. Era iscritto nel file del trattamento delle segnalazioni per la prevenzione della radicalizzazione di natura terroristica (FSPRT) dal 2 ottobre: è stato attivamente monitorato dalla Direzione generale della sicurezza interna (DGSI). Le intercettazioni e la sorveglianza fisica non facevano pensare però ad un atto imminente, che purtroppo è avvenuto ad Arras, in un liceo. Già uno dei suoi fratelli era stato condannato per aver sostenuto il terrorismo.
Nonostante vivesse in Francia da tempo, Mohamed Mogouchkov, non ha mai ottenuto la nazionalità francese, come sottolinea BfmTV. Nel 2013 la famiglia ha presentato una prima richiesta di asilo che è stata respinta. Nel 2014 il nucleo, allora residente a Rennes, è stata oggetto di un tentativo di espulsione verso la Russia, in particolare perché non presentava le garanzie di integrazione richieste dalle autorità. In seguito alla mobilitazione di diverse associazioni, l’espulsione fu annullata dall’allora prefetto dell’Ille-et-Vilaine, Patrick Strzoda. Il 25 marzo 2021 la richiesta di asilo di Mohamed è stata respinta dall’Ofpra, l’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi. Anche il suo ricorso, successivamente depositato, è stato respinto nell’agosto 2022.