Abu Mazen, il presidente dell’Autorità Palestinese che guida la Cisgiordania, ha approvato Mohammad Mustafa come nuovo leader palestinese. 69enne, ex consigliere economico dell’Anp, solamente un paio di settimane fa era stato scelto come Primo ministro, ma mancava l’ufficializzazione della lista di governo da parte del presidente, che è infine giunta. Una scelta che sicuramente scatenerà l’ira di Hamas, che aveva già criticato la nomina, ma che guarda al contempo al periodo successivo alla guerra in corso a Gaza.



Mohammad Mustafa, infatti, è diventato premier palestinese dopo le dimissioni da parte di Mohammed Shtayyeh proprio nell’auspicio di una nuova strategia governativa che tenesse conto della “realtà nella Striscia di Gaza”, oltre che della “necessità di un più ampio consenso interpalestinese“. Non a caso, inoltre, gli Stati Uniti il 14 marzo, in occasione della prima nomina, avevano reagito positivamente al nome di Mohammad Mustafa come leader palestinese, già noto per i 15 anni che ha trascorso alla Banca mondiale di Washington. “Gli Stati Uniti”, riferì la Casa Bianca in una nota in quell’occasione, “si aspettano che la nuova amministrazione porti a termine ampie riforme“.



Il ruolo post-bellico di Mohammad Mustafa a dell’Anp

Il giuramento di Mohammad Mustafa, che diventerà così ufficialmente il 19esimo premier palestinese, è previsto per la giornata di domenica ad Abbas secondo l’agenzia Wafa. Mustafa internazionalmente è visto di buon occhio, nella speranza che possa guidare un ampio rinnovamento dell’Autorità Palestinese che sappia incassare in consenso degli abitanti della Striscia di Gaza che, presto o tardi, dovranno scegliere una nuova guida dopo Hamas.

Sull’effettivo ruolo dell’Anp nel futuro della Striscia di Gaza, molto dipenderà dai consensi che Mohammad Mustafa riuscirà ad ottenere nelle prossime settimane, soprattutto in virtù delle riforme che metterà in campo. Attualmente, infatti, l’Anp non gode di grandi consensi tra i palestinesi, accusata a vario titolo di non aver fatto nulla per ridurre le tensioni dopo il 7 ottobre, oppure di non aver fatto abbastanza contro i coloni israeliani o a favore dei cittadini della Cisgiordania o della stessa Gaza. Si attende, infine, anche la reazione di Hamas alla nomina di Mohammad Mustafa, dopo le accuse mosse contro Abu Mazen di essere “distaccato dalla realtà” e di aver preso una decisione “unilaterale” e rafforzativa “della politica di esclusione”.