Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ritiene che Israele possa essere un potenziale alleato di Riyadh. “Noi speriamo che il conflitto tra israeliano e palestinesi si risolva”, ha dichiarato nell’intervista rilasciata al mensile americano The Atlantic. Una delle rare interviste rilasciate ai media stranieri. Il sovrano de facto dell’Arabia Saudita ha aggiunto: “Non guardiamo a Israele come nemico, ma come potenziale alleato, con molti interessi che possiamo coltivare insieme. Ma dobbiamo risolvere alcune questioni prima di arrivare a ciò”.
Alla domanda sulla possibilità che si seguano le orme degli Emirati Arabi Uniti nello stabilire relazioni con Israele, Mohammed bin Salman ha evidenziato che ogni Paese ha la sua “libertà di fare tutto ciò che ritiene opportuno per il proprio governo e il proprio popolo”. Il riferimento è a quanto accaduto nel 2020, quando gli Emirati Arabi normalizzarono le relazioni con Israele, grazie ad un accordo mediato dagli Stati Uniti, a cui poi è seguito uno con il Bahrain.
BIN SALMAN “KASHOGGI? MIEI DIRITTI LESI…”
L’ultima intervista di Mohammed bin Salman ad un giornale non saudita risale a oltre due anni fa. Da quando è stato accusato dell’omicidio del giornalista Kashoggi, infatti, ha ridotto anche i suoi viaggi. “Mi ha fatto molto male. Ha ferito me e ha ferito l’Arabia Saudita”, ha detto a The Atlantic a proposito delle accuse arrivate dalla CIA. Pare che a due persone a lui vicine abbia detto che la vicenda sia stata “la cosa peggiore” che gli sia capitata, perché “avrebbe potuto rovinare tutti i suoi piani” per riformare il paese.
Il principe ereditario si è poi difeso spiegando che Khashoggi non era abbastanza importante da essere ucciso. Inoltre, sente che i suoi diritti siano stati violati: “Sento che la legge sui diritti umani non è stata applicata a me. L’articolo XI della Dichiarazione universale dei diritti umani afferma che ogni persona è innocente fino a prova contraria”. A proposito invece dei rapporti con gli Stati Uniti, ha parlato di una “lunga e storica relazione” che intende “mantenere e rafforzare”, nonostante gli americani si rifiutino di considerarlo una controparte credibile.