La Russia intende rovesciare il governo della Moldavia, sospettato di essere troppo filo-europeo. È l’accusa lanciata dalla stessa presidente della Moldavia, Maia Sandu, che dopo le dimissioni della premier Natalia Gavrilita punta il dito contro Mosca. Secondo la presidente Sandu, infatti, le autorità avrebbero individuato un presunto complotto ordito dalla Russia per destabilizzare la Moldavia, un’indiscrezione che sarebbe stata confermata anche dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La settimana scorsa, Zelensky aveva menzionato ai leader dell’UE un piano dell’intelligence e la scoperta di un documento che avrebbe indicato “chi, quando e come stava per spezzare la democrazia della Moldavia e stabilire il controllo” sul Paese.



Come riporta il Guardian, lunedì 13 febbraio Maia Sandu ha affermato che le istituzioni locali avevano scoperto un piano che avrebbe coinvolto cittadini di Russia, Montenegro, Bielorussia e Serbia il cui compito sarebbe stato scatenare proteste nel Paese, con l’obiettivo di portare al passaggio da un “governo legittimo a un governo illegale controllato dalla Federazione Russa”. In questa occasione, la presidente Sandu ha affermato che “lo scopo di queste azioni è rovesciare l’ordine costituzionale e cambiare il potere legittimo da Chișinău (la capitale, ndr) ad un potere illegittimo che metterebbe il nostro Paese a disposizione della Russia per fermare il processo di integrazione in Europa, ma anche per far sì che la Moldavia possa essere usata dalla Russia nella sua guerra contro l’Ucraina”.



Moldavia nelle mire della Russia: che cosa succede dopo le dimissioni della premier

La Moldavia, recentemente nel mirino di Mosca nel contesto della guerra contro l’Ucraina, è stata una delle ex Repubbliche sovietiche e attualmente è uno Stato membro della NATO che ha ottenuto anche lo status di candidato a entrare nell’Unione Europea. Ma la Moldavia è anche uno degli Stati più poveri del Vecchio Continente che deve far fronte alle instabilità nella regione separatista della Transnistria, all’accoglienza di numerosi rifugiati e a frequenti interruzioni di corrente, provocate dagli attacchi russi alle strutture energetiche dell’Ucraina.



La presidente Maia Sandu ha nominato alla guida del suo Paese il consigliere per la difesa Dorin Recean, che ha dichiarato di voler proseguire lungo la strada verso l’ingresso nell’Unione Europea. Distanziandosi da Mosca, di cui ha convocato l’ambasciatore la scorsa settimana, affermando che lo spazio aereo della Moldavia era stato violato da un missile russo diretto in Ucraina.