È stato assolto il 40enne cieco denunciato da una professoressa del liceo Parini di Milano per aver palpeggiato delle studentesse sull’autobus. Con rito abbreviato, il giudice Ilaria de Magistris ha assolto l’uomo, cieco assoluto dalla nascita, ritenendo che la denuncia della professoressa fosse intrisa di un duplice pregiudizio: che l’uomo non fosse cieco del tutto e che fosse un molestatore. L’uomo aveva già scontato 8 mesi ai domiciliari a causa della denuncia per abusi sessuali prima di ottenere l’assoluzione con formula piena. Ma ora i Pm fanno ricorso, affermando che il pregiudizio c’è stato, sì, ma nell’assolvere l’uomo. «Le dichiarazioni di tutte le ragazze, al momento dell’arresto e poi in assenza della docente, sono precise, credibili, intrinsecamente prive di contraddizioni – ha dichiarato il Pm Maura Ripamonti – tutte descrivono un soggetto serialmente dedito ad avvicinarsi alle studentesse, il quale, con la scusa di farsi aiutare facendo leva sul sentimento di compassione, le palpeggiava».
Impossibile anche che la professoressa possa aver confuso l’erezione con un bastone per ciechi ripiegato e messo in tasca. La cecità dell’uomo, infine, non esclude affatto un’attività sessuale e forme di eccitazione. «La docente – prosegue il Pm – quando aveva visto l’uomo alla fermata dell’autobus, l’aveva riconosciuto come un molestatore di cui lei stessa era stata vittima tempo prima» .
CIECO MOLESTAVA RAGAZZE SUL BUS, A DENUNCIARLO LA PROFESSORESSA
Il 40enne cieco denunciato perché molestava le ragazze sull’autobus della linea 94, poco distante dal liceo classico “Giuseppe Parini”, era stato arrestato in centro a Milano il 16 gennaio 2020, a seguito della denuncia sporta da una professoressa del liceo Parini di via Goito. Il sospetto era che l’uomo si fingesse più cieco di quanto fosse, mentre in realtà ci vedesse bene abbastanza da appoggiare la mano sul seno e sui glutei di tre ragazze con la scusa di farsi aiutare. La professoressa ha inoltre riferito di aver notato un’erezione dell’uomo, che si è difeso dicendo che si trattava del bastone per ciechi ripiegato e messo in tasca. L’ipotesi che ha guidato le indagini degli inquirenti è che l’uomo potesse essere un molestatore seriale, la professoressa avrebbe infatti riferito di essere stata anche lei una delle sue vittime. Lo stesso giorno le tre studentesse sono state sentite separatamente dalla professoressa e hanno fornito delle dichiarazioni coerenti tra loro.