La preside del liceo “Valentini-Majorana” di Castrolibero (Cosenza) occupato dagli studenti per i caso di molestie sulle alunne di un professore si è messa in malattia. «La sua permanenza potrebbe avere le ore contate. Ieri è stato il suo ultimo giorno. Pare che sia andata in aspettativa di 5 giorni per malattia», sono le informazioni raccolte dall’inviata di Storie Italiane. Inoltre, ha aggiunto che si starebbe lavorando ad una sua sostituzione: «Si parla già del dirigente che potrebbe sostituirla fino alla fine dell’anno per poi farne subentrare uno a settembre». Dunque, è stata accolta la richiesta degli studenti, che volevano un passo indietro da parte della dirigente scolastica.



Intanto la studentessa che ha presentato ai carabinieri la prima denuncia sulle presunte molestie del professore, iscritto nel registro degli indagati, sarebbe stata sentita come persona informata sui fatti dal sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza titolare dell’inchiesta. La giovane, che ora ha 19 anni ed è all’ultimo anno del liceo scientifico, avrebbe confermato, secondo quanto riportato dall’Ansa, le accuse contro l’insegnante di matematica e fisica. A breve dovrebbe essere sentita la seconda ragazza.



PARLA UNO DEI PROF CHE HA SCRITTO LETTERA SCUSE

A Storie Italiane è intervenuto uno dei professori che ha scritto la lettera di “scuse” agli studenti del liceo di Castrolibero. «Quel manifesto aveva un senso profondo. Abbiamo chiesto scusa perché non avevamo capito che c’era un disagio. Ci hanno posto una grande lezione, quella di non sottovalutare certi comportanti, lo dico anche da uomo». Sulla vicenda specifica invece non si è sbilanciato, ma lui è tra quelli che avrebbe consigliato alla preside di fare un passo indietro. «In un collegio dei docenti molto particolare, perché allargato anche ai ragazzi, abbiamo detto che, fermo restando la presunzione d’innocenza, oggettivamente si era creato un problema, si era rotto il patto educativo. È successa una frantumazione della comunità scolastica, un elemento che di per sé aveva come punto d’arrivo la figura della dirigente. Non esiste l’istituto delle dimissioni e del commissariamento, ci sono altre procedure. Io penso che sia un gesto positivo, lo avevo in qualche modo consigliato».

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