Il processo con rito abbreviato nei confronti di Andrea Serrani, l’uomo che molestò in diretta televisiva la giornalista sportiva Greta Beccaglia, si è concluso come riportato dalla Gazzetta dello Sport con una condanna ad un anno e sei mesi di carcere per il reato di violenza sessuale. Il giudice, tuttavia, ha disposto la sospensione della pena per cinque anni, a patto che l’imputato in questo periodo prenda parte ad un percorso di recupero. Ma non è finita qui.

Il ristoratore marchigiano, identificato come il tifoso che al termine della partita tra Empoli e Fiorentina dello scorso campionato di Serie A toccò il sedere all’inviata di Toscana Tv, dovrà anche risarcire la vittima. Innanzitutto, pagando una provvisionale di 15 mila euro. Successivamente l’entità dell’indennizzo vero e proprio verrà stabilita in sede civile. Il giudice, inoltre, ha ritenuto lecito che anche l’Ordine nazionale dei Giornalisti e l’Associazione della Stampa nazionale e quella della Toscana ottenessero un risarcimento in quanto si erano costituite parte civile nel procedimento. Il valore è di 10 mila euro.

Molestò giornalista Greta Beccaglia: la condanna ad Andrea Serrani al culmine della polemica

La vicenda delle molestie nei confronti di Greta Beccaglia, la giornalista palpeggiata dal tifoso Andrea Serrani al termine di un derby toscano tra Empoli Fiorentina, in questi mesi ha destato molto clamore mediatico. L’accusa di violenza sessuale nei confronti del ristoratore marchigiano, infatti, a qualcuno era apparsa eccessiva. Anche l’uomo stesso si era difeso, sostenendo di non avere mai avuto intenzione di far del male all’inviata di Toscana tv. “Avevamo perso e ho fatto quel gesto per stizza e per goliardia. Non è un atto di sessismo”, aveva detto.

I giudici che si sono occupati di valutare il processo con rito abbreviato, tuttavia, non hanno avuto dubbi in merito al fatto che si è trattato di un reato, ovvero quello di violenza sessuale. È per questo motivo che adesso l’imputato dovrà fare i conti con la giustizia, prendendo parte ad un percorso di recupero per evitare la detenzione in carcere e risarcendo con una ingente somma di denaro la vittima.