Riccardo Molinari – attuale Capogruppo Lega alla Camera – e Roberto Cota, ex Presidente della Regione Piemonte, sono stati il primo assolto e il secondo assegnato a nuovo processo d’Appello dalla Cassazione per il caso “Rimborsopoli” in Piemonte. Da anni per i due politici della Lega erano pendenti le situazioni dopo la condanna in Appello per l’ex Governatore e altri ex consiglieri regionali, tra cui appunto l’attuale capogruppo Lega a Montecitorio. La sentenza è giunta ieri in tarda serata, con la Cassazione che ha di fatto annullato la sentenza di Appello di 1 anno e 7 mesi per Cota e 11 mesi per Molinari: l’ex Presidente leghista era stato accusato di peculato per il rimborso di spese inerenti ad attività politica prima e durante la presidente della Regione Piemonte, mentre anche Molinari era rimasto coinvolto nell’inchiesta sui fondi destinati al “funzionamento” dei gruppi consiliari del Centrodestra tra il 2010 e il 2014. Le accuse per i vari consiglieri coinvolti andavano dal peculato all’illecito finanziamento ai partiti: va detto che la stessa posizione di Molinari era già in Appello stata considerata più ‘leggera’, visto che gli veniva contestato un peculato di meno di 1.200 euro.



ASSOLTI MOLINARI E COTA, RENZI “SONO INNOCENTI, NOI SEMPRE GARANTISTI”

Invece con la sentenza definitiva della Cassazione i giudici hanno stabilito che il “fatto non sussiste” e perciò Molinari ne esce completamente pulito e indenne dall’ultimo passaggio giudiziario della lunga inchiesta “Rimborsopoli” che travolse la politica in Piemonte ormai 5 anni fa. Di contro i giudici della Suprema Corte di Cassaione hanno disposto nuovo giudizio di secondo grado (Appello bis) per l’ex Governatore Cota, per il parlamentare di FdI Augusta Montaruli e del parlamentare della Lega Paolo Tiramani per «vizio di motivazione». Nella medesima sentenza i giudici hanno annunciato un nuovo giudizio di secondo grado, per la rideterminazione della pena principale o di quella accessoria, è stato disposto nei confronti di altri 20 imputati. I fondi utilizzati da alcuni consiglieri piemontesi erano stati ritenuti «poco ortodossi» dalla precedente sentenza di Appello: ora però Molinari viene del tutto assolto, mentre per gli altri tre si terrà un nuovo Appello rendendo il caso “Rimborsopoli” ancora lungi dall’essere concluso definitivamente.

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