La Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione per la vicenda fondi russi alla Lega. Un colpo di scena dopo settimane di dibattiti, ricostruzioni e interviste, con al centro il presunto tentativo del Cremlino di finanziare illegalmente il Carroccio. “Abbiamo aspettato i tempi della Giustizia, ora apprendiamo che ci sarà una richiesta di archiviazione. Il che conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: non siamo implicati e non abbiamo avuto finanziamenti illeciti”, il commento di Riccardo Molinari ai microfoni de Il Giornale.
Il capogruppo leghista alla Camera dei deputati ha sottolineato: “Ci ha sorpreso come questa inchiesta sia stata brandita dai nostri avversari politici, come se la Lega fosse sempre stata manovrata da Paesi stranieri. Poi le cronache recenti hanno dimostrato come siano altri a ricevere finanziamenti. Il garantismo deve esserci sempre, e non a corrente alternata”.
Fondi russi, il commento di Riccardo Molinari
La Lega ha sempre dimostrato atlantismo in Parlamento nonostante le solite accuse strumentali arrivate dalla sinistra. Quello che fa fede sono i voti espressi in Camera e Senato, il giudizio tranchant di Riccardo Molinari: “Abbiamo votato tutti i decreti di sostegno anche militare all’Ucraina. Ma abbiamo anche promosso obiettivi della Nato in Parlamento, come chiedere di raggiungere il 2% sulle spese militari, che è l’obbligazione dell’Italia con la Nato su questo tema. Poi c’è chi mistifica la realtà e prende le indagini come una sentenza passata in giudicato”. Lega mai coinvolta in trattative circa strani scambi in Russia, ha ribadito Riccardo Molinari, che si è anche soffermato sul cambiamento della Lega a livello comunicativo. Anche perché quello delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Matteo Salvini è un ministero del fare: “C’è un Salvini molto propositivo e costruttivo sui progetti che sta mettendo a terra. La comunicazione è concreta. Magari lo sentiamo meno parlare di politica ad ampio raggio ma più concentrato sul ministero che ha scelto. In quel ministero si fa bella figura se si fanno opere, e un cambio di passo su questo tema si è già visto”.