Il “metodo” Salvini sui migranti ha funzionato, ma il prezzo pagato dall’ex ministro dell’Interno è stato alto: un processo per difendere i confini italiani. A ricordarlo è Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera. Intervenendo a La Verità, spiega che l’approccio «coraggioso e determinato» del leader del Carroccio non può però essere replicato, anche perché «il contesto internazionale e geopolitico è diverso». L’onorevole cita gli accordi bilaterali di Minniti con la Libia, l’attuale crisi in Tunisia, senza dimenticare la guerra in Ucraina. La strategia di Salvini, comunque, non è stata archiviata, anzi «molte di quelle normative di allora, su proposta della Lega e vincendo le resistenze degli alleati, sono rientrate in vigore con il decreto Cutro». In virtù dell’emergenza attuale, sono state necessarie altre iniziative, a partire dai nuovi Cpr e dalle modalità di gestione dei minori non accompagnati.



«Rimane poi in campo l’iniziativa diplomatica del presidente Meloni con il ritorno della missione Sophia che – a differenza del passato – avrà il compito di respingere e non attrarre i barconi», aggiunge Molinari. A complicare la situazione gli ostacoli all’accordo con la Tunisia. A tal proposito, il leghista punta il dito contro i socialisti che «stanno remando contro ed infatti sostengono che l’accordo non vada concluso». Di fatto, si tratta di un «problema politico che danneggia l’Italia». Dal canto suo, il governo Meloni può muoversi con accordi bilaterali, quindi può agire motu propriu. «Non credo certo che l’Italia possa dare 200 milioni a Sayed. Ma può certo sviluppare e promuovere iniziative che poi possono allargare la collaborazione di altri paesi europei».



DAI MIGRANTI ALLE FOLLIE UE DA FERMARE

Per quanto riguarda le tensioni con la Germania, che ha ammesso finanziamenti alle Ong, Riccardo Molinari non si dice stupito, anche perché la Lega aveva portato la questione in Aula mesi fa. Per quanto riguarda, invece, la Francia, l’onorevole leghista assicura che l’alleanza con Marine Le Pen non complica le intese con il presidente francese Emmanuel Macron. «I governi poi lavorano indipendentemente dal posizinamento politico», precisa a La Verità. In vista delle elezioni europee, comunque, la sfida di Matteo Salvini «è quella di proporre un’alleanza di tutto il centrodestra escludendo i socialisti». Molinari riconosce che vi siano vedute diverse all’interno della Lega, ma d’altra parte è necessaria una sintesi «pur di fermare l’agenda dei socialisti», che hanno prodotto «politiche dannose a livello comunitario», come stop all’euro 5, case green, blocco del motore endotermico.



«La nostra opposizione all’Europa come si vede non è pregiudiziale bensì in difesa delle classi più deboli», ribadisce il capogruppo della Lega alla Camera nell’intervista. Per quanto riguarda il governo, non esclude un rimpasto, né lo ritiene necessario: «Siamo molto soddisfatti, come Lega, dei nostri ministri. Non so se gli alleati lo siano dei loro. Diciamo che non la vedo come un’esigenza, ma neppure come una tragedia se succedesse». Infine, riguardo la morte di Giorgio Napolitano, Molinari oltre a confermare il massimo rispetto per una figura istituzionale come quella dell’ex presidente, ricorda che «ha creato le condizioni perché il centrodestra stesse a lungo lontano dal governo. Per almeno dieci anni. Una critica politica che non abbiamo mai risparmiato a Giorgio Napolitano in vita».