L’intervento alla Camera di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega, si è concluso da poco: è stato un duro attacco al Governo e al M5S in generale, partito da quanto dichiarato poco prima dall’esponente pentastellato Riccardo Ricciardi. Il quale ha accusato Regione Lombardia di incompetenza e di aver costruito un ospedale “da 21 milioni per 25 pazienti”: immediata la reazione che ha generato caos all’interno della Camera tanto da costringere il presidente Roberto Fico a interrompere la seduta. Quando si è ripreso, Molinari ha preso la parola e immediatamente bollato il momento precedente come “uno dei più bassi nella storia reppublicana”, affermando come non sia possibile speculare su migliaia di morti e per il dramma che ha vissuto una parte importante del Paese.



“E’ suo dovere” ha detto il capogruppo della Lega a Fico “far sì che non si possa speculare su migliaia di morti per difendere l’incapacità di un Governo che è sotto gli occhi di tutti gli italiani”. Da qui poi Molinari è partito ad elencare quali siano stati gli errori, citando i tanti Dpcm e decreti ma la mancanza di protocolli di sicurezza concreti ed efficienti, ribadendo inoltre che “il Governo non ha avvisato su quello che stava succedendo, e forse così facendo ha creato qualche problema a Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna”. Molinari ha anche annunciato la volontà di aprire un’inchiesta parlamentare su questo tema, per capire se davvero i ritardi governativi abbiano avuto un peso specifico nel peggiorare la pandemia da Coronavirus.



MOLINARI ACCUSA IL GOVERNO

Poi, continuando nella sua accusa, ha rivolto la sua attenzione alle mozioni di sfiducia votate questa mattina. “Nel momento in cui stiamo progettando la ripartenza economica del Paese abbiamo passato la settimana a pensare a come salvare il soldato Bonafede e qui si è guadagnato gli applausi della sua fazione “mentre imprese, cittadini e famiglie aspettavano”. Ha aggiunto che anche chi ha posto questioni legittime, come per esempio Italia Viva, ha di fatto dimostrato che “forse un sottosegretario vale più del garantismo e della voglia di incidere su un governo incapace”. Poi c’è stato il tempo di entrare nel merito del Decreto Rilancio che, ha ricordato il capogruppo, è passato in Senato soprattutto grazie alla Lega.



“Da un punto di vista economico, aver perso tempo a discutere di questo – ovvero della sfiducia contro Alfonso Bonafede – ha prodotto un Decreto Rilancio da 55 miliardi di euro che non ha una visione condivisa”. Lui e il suo gruppo condividono solo quella che destina metà delle risorse per la cassa integrazione, “ma anche su quello siete riusciti a fare casino”. Ovvero? Molinari si riferisce al fatto che tra il 16 maggio e il 19, data della pubblicazione, “c’è un buco di tre giorni” in cui era stato tolto il divieto di licenziamento: ebbene, in quel lasso di tempo qualche lavoratore potrebbe essere stato licenziato senza nemmeno godere della cassa integrazione.