Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, è il firmatario principale dell’emendamento per estendere l’esenzione dell’Irpef a favore degli agricoltori anche nel 2024. Punto, questo, al centro delle richieste degli agricoltori, che su spinta dei colleghi tedeschi, hanno avviato un’ampia protesta, bloccando strade e città con i loro trattori e che, ora, puntano ad arrivare anche a Sanremo prima della fine del Festival.
Con lo loro proteste, sottolinea Molinari in un’intervista per il Corriere della Sera, “gli agricoltori sono riusciti ad aprire gli occhi a quella parte della politica che di questi temi mai si era occupata”, mentre soffermandosi sull’emendamento presentato dalla Lega per l’esenzione Irpef, ritiene “positivo che il governo ha chiesto di accantonarlo in vista di una nuova proposta di maggioranza“. Inoltre, nonostante la maggioranza sembri leggermente divisa proprio sul tema dell’Irpef per gli agricoltori, con l’esenzione voluta dalla Lega, mentre FdI preferirebbe congelarla, Molinari precisa che non c’è “alcun problema” politico e “di certo non facciamo azione di disturbo perché il ministro Lollobrigida è di FdI”.
Molinari: “Il Pd vaneggia sui fitofarmaci”
Rimanendo ancora sul tema dell’esenzione Irpef per gli agricoltori, Molinari ci tiene a ricordare che costerà ‘appena’ 200 milioni, che “rispetto al danno di sistema possibile, credo di possano trovare”. Mentre il capogruppo leghista smentisce anche la diffusa percezione che quello agricolo sia un settore già abbondantemente sussidiato, spiegando che “le limitazioni esistenti fanno un danno incomparabilmente maggiore dei benefici delle politiche di sostegno”.
Oltre all’Ipref per gli agricoltori, poi, Molinari ha anche criticato la posizione espressa da Monica Cirinnà (Pd) secondo la quale il ritiro europeo delle leggi contro i fitofarmaci sarebbe “una vittoria di Big pharma”, spiegando che “è la posizione che il Pd ha sempre avuto, la conversione green forzata“. Posizione, questa, che secondo il leghista, oltre ad essere assurda “non tiene conto di un dato di fatto: già oggi l’UE è iper limitata rispetto ai suoi concorrenti globali” e certamente in un contesto di “problemi di resa, continuare a mettere restrizioni non mi pare una buona idea”. Per gli agricoltori, infatti, sottolinea in chiusura Molinari, sono importanti, oltre alla qualità, “anche i volumi, non solo produzioni di nicchia che piacciono agli elettori Pd che vivono nelle ztl”.