Molnupiravir e Paxlovid sono i due nuovi farmaci antivirali per la cura del Covid-19: ambedue sono da assumere a domicilio su indicazione del medico di famiglia, ma solo dietro prescrizione degli specialisti ospedalieri e soltanto da parte di chi rischia di aggravarsi. La giornalista Milena Gabanelli, attraverso le colonne del “Corriere della Sera”, si interroga su costi di produzione e introiti per le case farmaceutiche che li producono; più dettagliatamente, il costo di produzione per il Molnupiravir si aggira attorno ai 12,90 euro, come quantificato da Melissa Barber del Dipartimento per la salute globale dell’Università di Harvard.
Come si legge sul CorSera, “il costo finale prende in considerazione il prezzo della materia prima, i costi del lavoro, delle apparecchiature, delle utenze, un margine di profitto del 10%, le imposte del 26,6% sugli utili. Il ricarico della Merck è, dunque, di 47 volte”. Discorso presumibilmente analogo per il Paxlovid, per il quale non ci sono ancora calcoli precisi, ma è verosimile che il costo di produzione abbia una scala di grandezza che si avvicini di molto a queste cifre.
MOLNUPIRAVIR E PAXLOVID: IL GUADAGNO DELLE CASE FARMACEUTICHE
Nel prosieguo della sua analisi sul “Corriere della Sera”, Milena Gabanelli sottolinea come vadano aggiunti i costi di ricerca e di sperimentazione per Molnupiravir e Paxlovid, che però il settore farmaceutico non riporta mai in maniera trasparente, né vengono resi accessibili neppure i finanziamenti pubblici ricevuti per lo sviluppo di un farmaco.
“Nel 2022 – prosegue l’approfondimento – la Merck, i cui utili sono passati da 9,8 miliardi di dollari del 2019 a 13 del 2021, stima di ricavare dalle vendite di Molnupiravir fra i 5 e 6 miliardi di dollari (da dividere equamente con la Ridgeback). La Pfizer, che nel 2021 ha avuto utili per 22 miliardi contro i 16,3 del 2019, dichiara che dal Paxlovid ricaverà 22 miliardi di dollari. Le aziende farmaceutiche esplodono di salute proprio strozzando i sistemi sanitari perché ti dicono: il costo di un ricovero per Covid costerebbe dai 9 ai 22 mila euro, te la cavi con 600, che vuoi di più? Insomma, la salute non ha prezzo, soprattutto se a gestirla sono i privati e l’interlocutore pubblico è debole. Quando è più forte la storia diventa un’altra”.