Dopo aver dato il Paxlovid, il farmaco anti Covid di Pfizer, la Food and Drug Administration ha autorizzato quello della Merck, il Molnupiravir, per l’uso di emergenza. Cresce quindi l’arsenale di terapie per affrontare il Covid. Il trattamento di Merck è destinato a pazienti con infezione da coronavirus da lieve a moderata, ma nei maggiori di 18 anni, positivi e considerati ad alto rischio di progressione verso Covid grave, ricovero in ospedale o morte. Si tratta di condizioni per le quali le opzioni terapeutiche alternative autorizzate dalla Fda non sono accessibili o ritenute clinicamente appropriate.



Il governo Usa ha già fatto un ordine di 3 milioni per quanto riguarda appunto la pillola Merck, ma è in arrivo anche in Italia. Lo ha confermato il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo. «La struttura commissariale, su indicazione del ministro della Salute, ha acquisito un quantitativo di farmaci antivirali orali del tipo Molnupiravir e Paxlovid, pari rispettivamente a 50mila cicli di trattamento e 200mila cicli di trattamento».



MOLNUPIRAVIR DI MERCK, LE INDICAZIONI DELL’FDA

Tra l’altro il Molnupiravir della Merck è già arrivato in Italia. «Le prime dosi, circa 12mila trattamenti, sono già arrivate, in anticipo sui tempi previsti. Mentre le prime consegne di Paxlovid (Pfizer) sono attese per febbraio-marzo 2022», ha precisatoFrancesco Paolo Figliuolo. Il farmaco Molnupiravir è disponibile solo prescrizione medica e va assunto il prima possibile dopo la diagnosi di Covid, entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. La Food and Drug Administration ha precisato che non è autorizzato per chi ha meno di 18 anni in quanto «può influenzare la crescita ossea e cartilaginea».



Inoltre, non è autorizzato per la prevenzione o post-esposizione o per l’inizio del trattamento in persone già ricoverate in ospedale a causa del Covid. A tal proposito, la Fda ha chiarito che tale farmaco non sostituisce la vaccinazione anti Covid né la dose di richiamo. Questo farmaco agisce introducendo errori nel codice genetico del coronavirus, impedendo al virus di replicarsi ulteriormente.