LA LEGA PUNTA TUTTO SUL NUOVO DECRETO SICUREZZA PER FERMARE GLI SBARCHI: PARLA IL SOTTOSEGRETARIO MOLTENI
La domenica “doppia” del Governo: a Pontida la Lega di Salvini con Marine Le Pen sferza l’Europa sui temi green e sui migranti, contemporaneamente la Premier Giorgia Meloni con Von der Leyen visita Lampedusa per provare ad ottenere un aiuto concreto dopo tante promesse non mantenute. Il tema “doppio” lo coglie in pieno il sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni, politico e tecnico di fiducia del leader legista Matteo Salvini: intervistato dal “Giornale”, l’esponente della Lega certifica come l’Europa stia «dormendo» sul tema migranti e ricorda l’importanza dei decreti sicurezza avanzati dall’allora Ministro al Viminale, con Molteni che aveva curato larga parte di quel testo.
L’emergenza sbarchi a Lampedusa ha rimesso il tema migranti in cima alle emergenze politiche del momento, con Meloni che ha aperto a nuove misure straordinarie da mettere in campo già nel CdM di lunedì: «l’azione diplomatica è la strada giusta da seguire», sottolinea Molteni elogiando la mossa del Governo Meloni nell’ottenere in Europa il cambio di prospettiva, dalla logica della ridistribuzione a quella degli accordi con i paesi di partenza. Il problema, assicura il sottosegretario di Piantedosi, è questa fase deve essere supportata dall’Europa che invece è assente: anzi, «è in atto un boicottaggio degli accordi con la Tunisia». Rispondendo alla sinistra che critica l’accordo Italia-Ue-Tunisia, Nicola Molteni rilancia «se non c’è una risposta europea, allora l’Italia deve difendersi da sola».
NICOLA MOLTENI: “BISOGNA TORNARE A DIFENDERE I CONFINI”
Da Salvini e Piantedosi, con l’assenso di Meloni, si prepara un nuovo dossier che potrebbe spuntare in un nuovo decreto sicurezza per provare a fermare l’emorragia di sbarchi illegali sulle nostre coste, con migliaia di disperati rifugiati stipati in condizione al limite negli hotspot di Lampedusa e del Sud Italia. Il nuovo decreto sicurezza preparato in questi mesi da Piantedosi e Molteni al Viminale prevede l’accelerazione dei rimpatri, il potenziamento dei Cpr – per rendere le espulsioni dei migranti più pericolosi assai più rapide – ma anche la tutela dei minori, «rafforzando gli organici delle forze dell’ordine, allungando il periodo di trattenimento dei centri di prima accoglienza», come anticipato da Meloni dagli attuali 12 ai 18 mesi massimo come prevede la legislazione europea.
Secondo il sottosegretario agli Interni la svolta impressa dal Governo in questi giorni è decisiva per affrontare meglio l’emergenza: Molteni guarda con attenzione agli sviluppi di una possibile “nuova Missione Sophia” dell’Ue nel Mediterraneo, puntellandone però gli elementi chiave, «deve essere una missione di contrasto all’immigrazione clandestina, non solo di soccorso altrimenti si rischia che abbia l’effetto di incentivare le partenze». Il modello secondo la Lega è il pattugliamento congiunto con le navi libiche fatto nel 2008 con Berlusconi e Maroni al Governo: rispetto alla visita di Von der Leyen a Lampedusa, chiosa Molteni ancora al “Giornale”, il messaggio deve rimanere lo stesso «bisogna tornare a difendere i confini dell’Europa in maniera seria e vale anche per la rotta balcanica». In questo senso, la visita della Presidente della Commissione Ue a Lampedusa è l’occasione «per far capire che l’isola non è il confine estremo dell’Italia ma dell’Europa, e difenderla è interesse di tutti».