Molto forte, incredibilmente vicino, film di Canale 5 diretto da Stephen Daldry

Molto forte, incredibilmente vicino va in onda oggi, 11 settembre, a partire dalle ore 16.30 su Canale 5. Ci troviamo di fronte a un film drammatico prodotto negli Stati Uniti d’America nel 2011 da Scott Rudin e diretto da Stephen Daldry. Hanno partecipato al progetto attori del calibro di Tom Hanks, Sandra Bullock, Viola Davis e John Goodman. L’opera nasce come adattamento del romanzo scritto da Jonathan S. Foer, con il medesimo titolo.



La trama si articola con allo sfondo le reali e tragiche vicende avvenute l’11 settembre 2001 in seguito all’attentato terroristico avvenuto negli Stati Uniti. L’ottima accoglienza nelle sale e il giudizio positivo della critica cinematografica sono testimoniati dagli innumerevoli premi e riconoscimenti ottenuti dalla pellicola.



In particolare, ben due candidature agli oscar del 2012, oltre ai premi come miglior rivelazione a Thomas Horn ai Phoenix Film Critics Society Awards. Sono pochi gli errori che prontamente gli utenti della rete hanno segnalato in riferimento alle riprese di Molto forte, incredibilmente vicino. In particolare, 2 sono i più citati: durante una passeggiata di Oskar, viene notato per strada un modello di Megabus che in quegli anni non era ancora in circolazione. Inoltre, quando il ragazzo trova il foglio con la scritta lasciata dal padre, la voce fuori campo cita il contenuto in maniera errata.

Molto forte, incredibilmente vicino, la trama del film

Il protagonista della storia di Molto forte, incredibilmente vicino è un bambino di nome Oskar Schell, molto timido e probabilmente affetto dalla sindrome di Asperger. Il padre di nome Thomas amava stimolarlo durante le giornate con curiosi e simpatici indovinelli al fine di mettere sempre in azione il suo sistema cognitivo e la sua indole troppo introversa. Prima di passare a miglior vita assegna un rompicapo davvero particolare; Oskar doveva infatti girare per la città di New York al fine di capire tramite le testimonianze delle persone se davvero era mai esistito un sesto distretto.



Chiaramente, per una personalità così chiusa come la sua non era di certo un’impresa facile. La narrazione si sposta direttamente al giorno del tragico attentato dell’11 settembre del 2001, con Oskar rientrato a casa dalla scuola prima del previsto. Consapevole di quanto stesse accadendo ignora volutamente i messaggi lasciati in segreteria da Thomas e quando appura che il padre fosse morto decide di camuffare le registrazioni per evitare che la madre scoprisse la verità. Nelle settimane successive il piccolo Oskar riesce a stabilire un rapporto molto più intenso con la propria nonna, madre di Thomas, mentre con la madre la situazione sembra diventare sempre più delicata.

I due faticano a trovare un punto di incontro, soprattutto per le tante domande senza risposta che il bambino le pone. Quando ormai è trascorso un anno Oskar trova in casa sua qualcosa di inusuale; un vaso all’interno dell’armadio che al suo interno conteneva una chiave nascosta in una busta. Sul fronte c’era solo una parola: Black. A questo punto, la curiosità del bambino vince sulla razionalità e decide di mettersi in contatto con tutte le persone con quel nome al fine di scoprire se avessero informazioni o contatti con il padre.

Dopo gli scarsi risultati ottenuti la sua attenzione viene catturata da un uomo che ha deciso di abitare in casa di sua nonna. Solo dopo scoprirà che si tratta di suo nonno che inizialmente sembra volerlo aiutare con la questione della chiave. Quando Oskar però decide di fargli ascoltare le registrazioni nascoste con la voce del padre l’uomo si innervosisce e gli intima di terminare le ricerche. Nonostante la brusca reazione del nonno il ragazzo non arresta la sua voglia di verità e scopre un dettaglio che prima non aveva visto.

Sul pezzo di carta contenuto nel vaso c’era anche un numero di telefono cerchiato in rosso. Decide immediatamente di chiamare al fine di scoprire chi fosse il titolare del numero convinto di aver trovato la soluzione. Al telefono risponde clamorosamente la prima persona che aveva incontrato e che alla prima impressione sembrava non avesse nulla a che fare con il padre. La donna si chiamava Abby e riferita la questione al marito spezza le illusioni di Oskar.

La chiave infatti non apparteneva a Thomas e non nasconde nessun mistero. Apriva semplicemente una banale cassetta di sicurezza appartenente proprio al marito di Abby. Diverso tempo dopo la madre del ragazzo decide di rivelare una incredibile verità che farà riavvicinare i due. La donna era a conoscenza di tutto ed era stata lei personalmente a contattare tutte le persone presenti nell’elenco avvisando che avrebbero ricevuto la chiamata da parte di Oskar per conoscere la verità sulla chiave.