Mon crime – la colpevole sono io, Rai 3: il cast della commedia gialla franco-belga in tv

Lunedì 6 gennaio 2025 andrà in onda, in prima serata su Rai 3, alle ore 21:20, la commedia di genere giallo del 2023 dal titolo Mon crime – la colpevole sono io. Il film è una co-produzione franco-belga ed è scritto e diretto dal regista François Ozon, che nel corso della sua carriera ha girato diversi lungometraggi molto apprezzati, tra cui in particolare “Potiche – La bella statuina” (2010) con Catherine Deneuve e Gérard Depardieu. Le musiche hanno invece la firma del compositore francese Philippe Rombi, che aveva già lavorato con il regista in “Nella casa” (2012) e “Giovane e bella” (2013).



La protagonista di Mon crime – la colpevole sono io è interpretata dall’attrice francese Nadia Tereszkiewicz, vincitrice del Premio César nel 2023 per “Forever Young – Les Amandiers”. Al suo fianco l’attrice Rebecca Marder, conosciuta dal pubblico per il suo ruolo come protagonista nel film per la tv “Emma”, e l’attrice Isabelle Huppert, nominata per ben 16 volte al Premio César (di cui due vinti per “Il buio nella mente” e “Elle”). Nel cast di Mon crime – la colpevole sono io anche Fabrice Luchini, Dany Boon, André Dussollier, Édouard Sulpice, Régis Laspalès e Olivier Broche.



Trama film Mon crime – la colpevole sono io: ambientata nella Parigi degli anni ’30

Mon crime – la colpevole sono io è ambientato nella splendida città di Parigi durante gli anni ’30. La protagonista è la bella e giovane Madeleine Verdier, un’attrice che tenta di sfondare nel mondo dello spettacolo senza molto successo. Infatti, nonostante i suoi numerosi tentativi, la sua carriera è ad un punto di stallo da cui sembra non riuscire ad uscire. Tutto cambia quando un giorno la giovane viene accusata di avere ucciso il celebre produttore cinematografico Montferrand.



Madeleine chiede aiuto all’avvocato Pauline Mauléon, che decide di difenderla nonostante un’accusa di questo peso, solo con l’obiettivo di riuscire a farsi un nome nell’ambiente. La strategia difensiva è ben presto chiara: suscitare empatia e simpatia nella giuria, convincendoli che una giovane donna come Madeleine non avrebbe mai potuto compiere un gesto così violento. La giovane, infatti, sostiene di fronte al tribunale di essersi semplicemente difesa poiché l’uomo avrebbe cercato di abusare di lei. La sua testimonianza è anche la sua interpretazione migliore, infatti giudice e giuria vengono conquistati dalla giovane e il risultato del processo è lampante: Madeleine è innocente. Nonostante il processo abbia portato alla protagonista e al suo avvocato un incredibile notorietà, le due donne dovranno però fare i conti con il segreto che condividono, infatti nessuna delle due è così innocente come ha fatto credere.