Monarch: Legacy of monsters (i 10 episodi sono ora tutti disponibili su Apple Tv+) è un nuovo remake di Godzilla, più precisamente si tratta di uno spin-off del film del 2014 prodotto dalla Legendary. La prima stagione della serie tv – a breve è previsto l’annuncio per la seconda – è dedicata alla ricostruzione della storia di un’organizzazione segreta che studia e combatte i titani, che si chiama appunto “Monarch”.
A chi piace il “genere monster” sarà sicuramente soddisfatto del lavoro fatto, di gran lunga più efficace e bello dello stesso film da cui prende spunto. A chi invece non piacciono i mostri distruttori, potrebbe invece rimane molto colpito dalla capacità degli autori di trasformare un racconto su un tema tutto sommato conosciuto, in una sorprendente storia d’azione, ricca di colpi di scena e con una trama e un finale assolutamente non banali. Senza contare la qualità a cui sono arrivati oggi gli effetti speciali, che non lasciano più margine di distinzione tra le ricostruzioni reali e quelle di fantasia.
Procediamo con ordine. Siamo nel 2015 e da poche settimane Los Angeles è stata distrutta dall’improvvisa emersione dal mare di Godzilla, una creatura gigantesca dalle sembianze di un drago, di cui nessuno sa spiegare la provenienza e soprattutto il perché si ripresenti di tanto in tanto. In realtà, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, grazie a un gruppo di giovani giapponesi guidati dalla ricercatrice Keiko e dal capitano Lee Shaw della marina americana, con le informazioni da loro raccolte sul campo, è stata fondata Monarch, un’organizzazione internazionale che ha l’obiettivo di studiare la presenza di questi enormi mostri che appaiono ciclicamente seminando morte e distruzione.
Cosa lega queste due storie parallele vissute a 60 anni di distanza? In realtà sono diversi i punti di contatto che però scopriremo solo via via che la storia si sviluppa. A farci da guida saranno due ragazzi, Cate e Kentaro, dai tratti somatici simili, ma che sono cresciuti in due paesi lontani. Cate sta cercando il padre, Hishiro Randa, anch’egli un ricercatore, scomparso senza dare sue notizie dal giorno in cui è apparso Godzilla. Seguendo le sue tracce Cate arriva a Tokyo dove scopre che il padre aveva una seconda famiglia e lei un fratello di cui non conosceva l’esistenza. Superata la fase della sorpresa e dello sconforto, i due ragazzi si mettono insieme sulle tracce del padre.
Ben presto scoprono che è un agente di Monarch e che è impegnato nella caccia dei titani. Anche se il personaggio chiave in cui i due ragazzi si imbattono è proprio il colonnello Shaw, ancora vivo, in avanti con gli anni, tenuto prigioniero in una casa di riposo proprio dagli attuali capi di Monarch. Lee Shaw è interpreto da Wyatt Russell – figlio di Kurt e fratello di Kate Hudson – nella sua “versione” giovanile e dallo stesso padre in quella di anziano signore in pensione. La forte somiglianza tra padre e figlio rende il racconto particolarmente efficace ed è forse la chiave del successo, visto che il vecchio Lee (che dovrebbe avere più di novant’anni) si comporta come un arzillo settantenne ben allenato. Ma questa incongruenza avrà una spiegazione ben precisa che non tocca a noi rivelare.
Questa volta, per quanto ben fatte, le scene in cui appaiono i titani sono decisamente poche, e la storia è incentrata sui nostri protagonisti umani. Anche in Monarch si combatte una battaglia tra chi vuole la distruzione totale dei mostri e chi invece vorrebbe capire se esiste una possibilità di convivenza pacifica. Del resto è la metafora del mostro cattivo che può essere ricondotto alla ragione il filo conduttore del nostro racconto.
Oltre ai due attori protagonisti Kurt e Wyatt Russell, il cast è composto da Mari Yamamoto nei panni di Keiko, e da Anna Sawai che interpreta Cate, due attrici giapponesi che hanno ottenuto importanti riconoscimenti per la loro partecipazione a Pachinko. Gli sceneggiatori sono Chris Black e Matt Fraction, che hanno lavorato per una co-produzione tra l’americana Legendary e la giapponese Toho.
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