Le monarchie europee sono diventate solo un museo, e andrebbero tutte abolite, tenendo solo i palazzi. Troppi costi e quasi più nessun peso politico e costituzionale. Il commento del giornalista britannico Bill Emmott sul quotidiano La Stampa sottolinea come i regni che ancora sussistono in molti Paesi siano diventati insopportabili dal punto di vista dei bilanci pubblici, rimanendo solo oggetti da osservare e commentare, proprio come in una serie Netflix. Le otto monarchie rimaste nel vecchio continente, compresa quella britannica che conta il più grande numero di membri della famiglia Windsor, non hanno più un peso nella vita politica e non sono più in grado neanche di avere voce in capitolo nell’approvazione delle leggi.
Un “Timbro di gomma con funzione puramente decorativa” ma che ha un costo molto elevato per i cittadini. Basti pensare che nel Regno Unito il prezzo da pagare, sottostimato, è di circa 116 milioni di euro l’anno. Senza contare poi che l’istituzione monarchica è sovvenzionata dalle proprietà e dai palazzi altrimenti passerebbero nelle mani dello Stato. Una ricchezza enorme che, come sottolinea Emmott: “Nessun membro ha mai fatto nulla per guadagnarsela“.
Bill Emmott: “Le monarchie in Europa sono diventate solo un museo da osservare”
Le monarchie in Europa andrebbero tutte abolite, nel commento del giornalista Bill Emmott su La Stampa, le motivazioni alla base di questa affermazione. Che nascono soprattutto dalla necessità di eliminare un costo e una istituzione che non serve più a nulla. La tendenza all’abdicazione comunque è iniziata già tempo fa, e cioè a partire dal 2013 con Papa Benedetto, rappresentante della “Quasi monarchia europea del Vaticano“, un gesto che, secondo Emmott, ha dimostrato che i regnanti non sono personalità divine, ma esseri umani che possono essere tranquillamente sostituiti.
I cittadini inoltre sembrano non accorgersi dei cambiamenti che avvengono sul trono, come dimostrerebbe il fatto che gli inglesi non saprebbero neanche dire la differenza tra quando c’era la Regina Elisabetta ed ora che è subentrato il figlio Carlo. Tuttavia, anche se non svolgono più un ruolo politico, una eventuale eliminazione di re e regine comporterebbe un prezzo da pagare, e cioè una storica svolta nell’ammettere finalmente di essere una repubblica.