Come mai il ritrovamento di un antico monastero cristiano a Siniyah Island negli Emirati Arabi Uniti causa un tale senso di meraviglia? Sembrerebbe una cosa da poco, una notizia persa nel calderone delle neoscoperte archeologiche, invece per gli Emirati ha un’enorme importanza: segna una nuova pietra miliare nella costruzione di una società fondata sulla tolleranza e l’inclusione. Bisogna considerare che questo di Siniyah Island è il secondo monastero scoperto recentemente dopo quello di Yas Island, ora destinata a riserva naturale, e fa parte di quelle prime chiese e monasteri che si estendevano lungo il Golfo Persico fino alle coste dell’attuale Oman e dell’India. Gli archeologi hanno trovato altre chiese e monasteri simili in Bahrain, Iraq, Iran, Kuwait e Arabia Saudita, segno che il protocristianesimo dopo la morte di Cristo si diffuse rapidamente in Medio Oriente.



La datazione al carbonio di campioni trovati nella data di fondazione del monastero di Siniyah Island è compresa tra il 534 e il 656; del monastero si possono ricostruire le forme di una chiesa a navata centrale con tutti i dettagli di altari e fonti battesimali. Ma quel che ci interessa, al di là degli aspetti architettonici, è trovare in queste antiche pietre l’anello di congiunzione tra cristianesimo e Islam, aspetto del resto sempre sostenuto dagli islamici stessi che riconoscono d’esser figli dei cristiani quanto i cristiani sono figli degli ebrei. Secondo l’Islam religione cristiana ed ebraica sono sempre religioni provenienti dallo stesso ramo biblico, quindi religioni sorelle; infatti ,è permesso a un musulmano sposare una donna appartenente a uno di questi tre credi senza perdere ufficialmente il proprio (cosa che non si verifica con l’induismo, ad esempio).



MONASTERO SINIYAH ISLAND: NUOVA PROVA DELLA DISCENDENZA COMUNE TRA LA RELIGIONE CRISTIANA E QUELLA EBRAICA?

Maometto nacque intorno al 570 e morì nel 632 dopo aver conquistato La Mecca nell’attuale Arabia Saudita e nel Medioevo era considerato un eretico che si era distaccato da un ramo del cristianesimo producendo una religione che contraddiceva i capisaldi cristiani, quali la Trinità e l’origine divina di Cristo, per Maometto solo un profeta. Maometto era stato istruito da uno zio, il cui nome potremmo tradurre in italiano con “Sergio”, che era un monaco di appartenenza ariana, o siriana ortodossa o nazarea, rami comunque considerati eretici dalla chiesa del tempo per le ragioni suddette.



Non stupisce quindi che alle radici dell’Islam ci siano tutti questi monasteri (incluso quello di Siniyah Island), probabilmente abbandonati nei secoli, ma che per molto tempo godevano del rispetto e della pacifica convivenza con l’Islam come tutte le altre comunità cristiane (al di là dal dover pagare più tasse proprio per non convertirsi alla religione imperante). Quando nel 2016 ci fu il ritrovamento del monastero di Sir Banyas, lo sceicco Bin Zayed, che ha sempre portato avanti una politica progressista illuminata di convivenza delle civiltà e delle religioni, consegnò al Papa un libro sugli scavi di quell’isola, a testimoniare che le nostre radici comuni si sono da sempre intersecate per convivere nella pace.

MONASTERO SINIYAH ISLAND CERTIFICA CHE CRISTIANESIMO E ISLAM SIANO RELIGIONI SORELLE? SI PREPARA UNA NUOVA ERA…

Anche in questi giorni, nell’incontro con il Papa in Bahrein, gli Emirati hanno sottolineato la volontà di insistere sull’aspetto dell’inclusione e dello spirito di tolleranza verso altri credi e nazionalità, una politica che eleva gli Emirati a una posizione di avanguardia. Anche la loro apertura al riconoscimento dello stato di Israele ha significato un ulteriore passo in questa corsa al modernismo. Passo che ha previsto l’edificazione di un centro religioso ad Abu Dhabi, che prevede la convivenza di tre istituti religiosi – le due chiese ortodossa e cristiana e la moschea – in un unico centro di preghiera per ricostruire l’ideale di convivenza pacifica tra le tre religioni del libro (come suggerisce il ritrovamento del monastero di Siniyah Island).

Che ci siano ragioni economiche sotto e non solo ideali, è chiaro: tutta la politica mondiale si basa sullo scambio ed è l’economia oggi che stabilisce le filosofie e le regole sociali. Lontana la fede medievale, quando si moriva per una religione o per il proprio ideale. Oggi le cose sono meno radicate. Ma si tratta di ignavia, come direbbe Dante, o semplicemente di perdita di barriere e confini in una diversa convivenza che ci sta preparando a una nuova era?