E’ stato identificato l’uomo trovato senza vita presso l’ospedale di Moncalieri nella sala d’attesa. Non era un clochard come si pensava inizialmente, ma un uomo di 78 anni, tale Giuseppe Romagnino, che viveva da solo presso una cascina di via Ronchi a La Loggia. Non era un senza tetto ma poco ci manca, visto che quell’anziano non aveva luce ne altri servizi, e di conseguenza aveva un’esistenza a dir poco disastrosa, come sottolinea La Stampa. Grazie ai filmati delle telecamere e ai documenti sanitari, sono state ricostruite le ultime ore di vita di Beppe detto “El Verd”: è stato trasportato in ambulanza il primo maggio, e dopo una visita da cui non erano emerse particolari patologie, aveva rifiutato l’aiuto dei medici, allontanandosi. La stessa sera è quindi tornato in ospedale, per poi sostare per un’ora e mezza ai servizi. Una persona, forse un clochard, è entrato negli stessi bagni, rimanendovi per un po’, e non è da escludere che si stato quest’ultimo a portargli via i documenti. La mattina seguente, alle 6:30, un altro uomo è entrato nei bagni accorgendosi di Romagnino in difficoltà, chiedendo poi aiuto, quindi i sanitari lo hanno spostato su una sedia a rotelle lasciandolo lì per un’ora senza visitarlo. Giuseppe morirà poco dopo, nell’indifferenza generale, e solo alle 9 del mattino verrà scoperto il suo decesso grazie ad un famigliare di un altro paziente. I carabinieri stanno indagando per cercare di capire se vi sia stata qualche negligenza da parte dei medici, nonché per fare luce sui comportamenti di chi è entrato in contatto con la vittima nelle ore precedenti la morte. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MONCALIERI, L’UOMO MORTO IN OSPEDALE E’ UN CLOCHARD?

Il dramma della solitudine e dell’inferenza all’ospedale di Moncalieri, dove è stato rinvenuto morto un clochard 65enne nella sala d’attesa. Sembrava dormisse, ma in realtà era deceduto: Beppe, 65 anni circa, non aveva documenti con sé ed è spirato dopo ore trascorse nella sala dell’istituto torinese. Pierino Panarisi, direttore sanitario ospedale Moncalieri, ha commentato al Tg1: «Al mattino il personale di assistenza ha notato che questa persona non dava segni vitali. Lo hanno messo su una barella per fare la manovre rianimatore ma era già deceduto». Due giorni prima si era recato all’ospedale: era disidrato, ma nulla di grave. Uscito su sua richiesta, è tornato dopo qualche ora. Massimiliano Guabello, direttore di un supermercat, aveva contattato i soccorsi dopo averlo rinvenuto in condizioni critiche: «L’ho trovato seduto, sono stato avvertito dai colleghi del bar: ho provato a tirarlo su per vedere cosa faceva e se rispondeva. Parlava in piemontese, non sembrava che rispondesse parlandogli in italiano». Il corpo è stato sequestrato su richiesta dell’autorità giudiziaria. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“SEMBRAVA DORMISSE”

Ormai non sembrerebbero esservi più dubbi in merito al fatto che l’uomo trovato morto dopo ore presso l’ospedale di Moncalieri, fosse un senza tetto del posto. Come riferisce torinosud.it, la vittima aveva più o meno 65 anni e si faceva chiamare Beppe. Era stato soccorso il primo maggio presso un centro commerciale perché non si sentiva bene, poi dimesso dopo alcuni controlli che avevano accertato che le condizioni fisiche dello stesso fossero buone. La notte delle dimissioni si era abbattuto su Moncalieri un forte temporale che avevo indotto il povero Beppe a trovare riparo in ospedale, e adagiatosi su una sedia è poi morto nel sonno. «Sembrava dormisse», hanno confermato molte persone che hanno visto quell’uomo seduto, in realtà morto da diverse ore. Un dramma della solitudine, un anziano morto da solo senza alcun parente al suo fianco, e senza nessuno che potesse assisterlo nella sua dipartita. La procura ha aperto un fascicolo al momento a carico di ignoti, e probabilmente bisognerà capire se il malore che ha portato alla morte del 65enne poteva essere previsto o meno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MONCALIERI, MUORE IN OSPEDALE: NESSUNO SE NE ACCORGE

Sono in corso le indagini dei carabinieri per ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo morto su una sedia presso una corsia dell’ospedale di Moncalieri. Come scrive l’edizione online di Avvenire, l’autopsia, disposta dal magistrato di turno, servirà sicuramente a fare maggiore chiarezza sull’accaduto, a cominciare dal capire quale siano le cause che hanno portato alla morte quell’uomo, molto probabilmente un senza tetto della zona. In base ad una prima ricostruzione, il medico legale avrebbe spiegato che la vittima sarebbe deceduta a seguito di un collasso respiratorio. Resta comunque da capire come mai nessuno si sia accorto nell’ospedale che quell’uomo stesse male ed è poi morto, e solamente il parente di un altro paziente ha effettuato la macabra scoperta. Inoltre, non è ancora nota l’identità della stessa vittima, visto che quell’uomo non aveva con se alcun documento. La morte dovrebbe risalire alla notte fra l’1 e il 2 maggio scorsi, ma ci si è accorti della sua presenza solamente attorno alle ore 9:00 di giovedì mattina: un famigliare di un paziente lo ha scosso, e vedendo che non reagiva, ha immediatamente chiamato i medici. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MONCALIERI, MORTO IL SALA D’ATTESA: SCOPERTO DOPO ORE

Nuovi aggiornamenti sul dramma di Moncalieri, con un clochard morto nella sala d’attesa del pronto soccorso Santa Croce senza che nessuno se ne fosse accorto. Secondo una primissima ricostruzione, riportata dai colleghi di Quotidiano Piemontese, l’uomo si era recato all’ospedale martedì ma, non presentando patologie specifiche, aveva ricevuto solo la colazione offerta dai medici, per poi firmare le dimissioni e lasciare la struttura. La sera successiva era tornato in ospedale: accomodatosi su una sedia della sala d’attesa, è spirato. I sanitari lo hanno rinvenuto su segnalazione di un parente di una persona in ospedale: seduto con la testa appoggiata al muro, per lui non c’è stato nulla da fare e i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La Procura, con il pubblico ministero Mario Bendoni, ha aperto un fascicolo “Ignoto 1” per indagare sull’accaduto, ancora nessuna novità sull’identità della vittima. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DRAMMA IN PROVINCIA DI TORINO

Una persona è morta presso l’ospedale di Moncalieri, ma i medici se ne sono accorti soltanto diverse ore dopo. A scoprire il defunto, un famigliare di un altro paziente che si era recato in ospedale per un esame, che si è prontamente accorto che quell’uomo accomodato su una sedia della sala d’aspetto del Santa Croce aveva qualcosa di strano: il personale medico e gli altri pazienti pensavano che si fosse appisolato, ma in realtà era morto. Una volta lanciato l’allarme, sono giunti presso la struttura ospedaliera i carabinieri della compagnia locale, che anno fatto scattare le indagini. Subito si è cercato di risalire all’identità della vittima, che non aveva però alcun documento con se ma solamente un foglio di dimissioni firmato dall’ospedale il giorno prima. Dalle prime indiscrezioni riportate dall’edizione online del quotidiano Repubblica, pare che la vittima sia un clochard, un senza tetto, il cui nome era forse Beppe, e che è morto nell’indifferenza in una corsia d’ospedale.

MONCALIERI, MUORE SU UNA SEDIA DELL’OSPEDALE: SI ACCORGONO DOPO ORE

Era giunto presso l’ospedale di Moncalieri nella giornata di martedì, soccorso da un’ambulanza, e secondo quanto testimoniato da alcuni clienti del supermercato “Il Gigante” di La Loggia, il clochard era stato visto debole e in stato confusionale seduto su alcuni cartoni. A quel punto avevano chiamato i soccorsi, e l’uomo era stato ricoverato in ospedale e visitato, ma secondo il direttore sanitario della struttura il paziente non presentava alcuna patologia. Subito dopo la visita, i medici avevano offerto la colazione al senza tetto, che aveva poi firmato il foglio di dimissioni per allontanarsi dall’ospedale. Peccato però che lo stesso dalla struttura non se ne sia mai andato, o forse ci è ritornato il giorno dopo, visto il diluvio che si era abbattuto sul Piemonte la sera del primo maggio. «In molti non si sentono sicuri nei dormitori – fanno sapere dallo stesso ospedale – e preferiscono cercare riparo nelle corsie degli ospedali. Accade qui come in altri nosocomi della zona».