La Norvegia sta cercando di opporsi alla presenza di Israele ai campionato mondiali di calcio del 2026 che si terranno negli Stati Uniti. Il prossimo ottobre (2025), la nazione nordica dovrà appunto affrontare Israele in occasione delle qualificazioni alla Coppa del Mondo in programma fra due anni, e al di là della sfida sul campo, il match ha scatenato un dibattito circa la presenza di Israele o meno alla manifestazione. Va detto, per inquadrare meglio la vicenda, che la Norvegia è stata una delle nazioni che ha sempre condannato l’operato di Netanyahu, ed è per questo che la questione sorprende solo fino ad un certo punto.



Lise Klaveness, presidente della Norwegian Football Association, è scesa in campo in prima persona spiegando: “La Federazione calcistica norvegese sostiene il governo norvegese nella richiesta di porre fine immediatamente agli attacchi sproporzionati contro civili innocenti a Gaza”, per poi aggiungere: “Il sorteggio è difficile per noi, al di là dell’aspetto puramente sportivo. Nessuno di noi può rimanere indifferente agli attacchi sproporzionati che Israele ha inflitto alla popolazione civile di Gaza per un lungo periodo di tempo”.



NORVEGIA VS ISRAELE: “SIAMO VICINI ALLA PALESTINA”

Secondo la Klaveness sarà quindi una sfida particolarmente difficile dal punto di vista emozionale, quella in programma il prossimo 11 ottobre 2025, ricordando come il suo Paese sia anche coinvolto in maniera attiva nella richiesta di sanzioni nei confronti di Tel Aviv. “Israele – ha sottolineato – fa ancora parte delle competizioni UEFA. Dobbiamo occuparcene. Stiamo monitorando attentamente la situazione con la FIFA, la UEFA e le autorità norvegesi”.

La numero uno della federcalcio norvegese ha quindi voluto ricordare l’apporto nei confronti della Palestina, precisando che: “Siamo anche più vicini alla regione e alla Federazione calcistica palestinese rispetto alla maggior parte delle altre federazioni europee, perché lavoriamo lì sul campo da più di 10 anni, con allenatori che creano attività calcistiche per bambini nelle scuole e nei campi profughi”.



NORVEGIA VS ISRAELE, IL COMMENTO DEL CT SOLBAKKEN

Sulla questione Norvegia-Israele in vista dei mondiali di calcio 2026, si è espresso anche Solbakken, il commissario tecnico della nazionale, che in vista del match in questione ha spiegato: “Non so se abbiamo paura, ma questo sarà un argomento di discussione importante. È così che dovrebbe essere, soprattutto considerando tutto quello che è successo. Durante il mio mandato, c’è stata molta politica, e continua anche ora”.

Insomma, sembra scontato come il percorso che dovrà portare la Norvegia ai prossimi mondiali di calcio non sarà solamente calcio, pallone, statistiche e tifo, ma anche politica, nonché umanità: staremo a vedere se l’appello della federazione norvegese cadrà nel vuoto o se sarà recepito dai piani alti della Fifa e dell’Uefa. Lo sport è sempre stato molto attento a queste tematiche e nel contempo veloce, e basti pensare al caso della Russia, subito esclusa dalle varie competizioni una volta che è scattata l’invasione dell’Ucraina, decisione che ha creato non poca polemica.