Una piccola squadra che la prossima stagione festeggerà il suo ventesimo anno consecutivo nella Serie A femminile di calcio: stiamo parlando del Tavagnacco, club della provincia di Udine di 10.000 allenato nel modo migliore da Marco Rossi che con la formazione friulana ha vinto anche due volte la Coppa Italia. Il Tavagnacco è una piccola Atalanta, una squadra con il suo grande vivaio giovanile che sfida anche le big. Un esempio di come questo movimento che si sta avvicinando ai Mondiali di calcio femminile 2019 riesca a esprimere anche giocatrici di talento. Una su tutte, Marta Mascarello che faceva parte della lista delle preconvocate per Francia 2019, vent’anni, centrocampista di ottima prospettiva. Marta potrà prendersi le sue soddisfazioni in futuro: era già arrivata terza con l’Italia Under 17 ai Mondiali in Costarica. Intanto l’Italia di Milena Bertolini che si trova nel ritiro di Brunico si sta preparando nel miglior modo per i prossimi Mondiali. Un’Italia che sembra pronta a stupirci, a fare cose grandi. Per parlare dei Mondiali di calcio femminile 2019 Il Sussidiario.net ha contattato in esclusiva proprio Marco Rossi.
E’ appena stato a Coverciano: cosa può dirci della giornata? Molto bella, molto interessante: c’è stato un confronto molto produttivo tra i dati della Nazionale e quelli di tutti i club maschili e femminili di A e B. Si sono messi a confronto non solo i dati tecnici, tattici ma anche quelli medici, praticamente tutto quello che riguardava le varie formazioni del nostro Paese.
Come vede l’Italia per i prossimi Mondiali di calcio femminile? Sono fiducioso, credo che l’Italia possa disputare dei buoni Mondiali e possa passare il turno eliminatorio.
Conosce Milena Bertolini? Cosa pensa delle sue metodologie di lavoro? La conosco personalmente, la considero un allenatore molto valido. Già al Brescia aveva fatto molto bene; il suo merito è quello di documentarsi su tutto, di essere informata su tutte le squadre del nostro campionato, di tenersi sempre aggiornata su tutte le nostre giocatrici.
Quali sono le giocatrici che potrebbero dare di più ai Mondiali? Cristiana Girelli e Barbara Bonansea sono giocatrici molto valide, anche Elisa Bartoli è una giocatrice dotata di una grande personalità. Si può però tranquillamente dire che tutto il gruppo sia di buona qualità tecnica, in grado di affrontare i Mondiali di calcio femminile nel modo ideale.
Cosa dire delle Nazionali che incontreremo nel nostro girone eliminatorio, ovvero Giamaica, Australia e Brasile? La Giamaica in effetti la conosco poco, l’Australia sta vivendo un buon momento di forma. Il Brasile non è più quello di un po’ di tempo fa, sta vivendo un momento difficile della sua storia. Il problema dell’Italia sarebbe solo di pagare un campionato non sempre competitivo dove non tutte le partite sono combattute e dove c’è un divario tra le big del campionato e le altre.
In particolare ci può raccontare cosa vuol dire essere allenatore di un piccolo club come il Tavagnacco? Ci vuole tanta passione, tanto lavoro, essere sempre aggiornati su tutto. Un lavoro continuo che ti porta a seguire tutte le ragazze, le giocatrici nei minimi dettagli.
Non c’è nessuna convocata del Tavagnacco per i Mondiali, ma Marta Mascarello ha fatto la prima parte di ritiro: come ha preso l’esclusione? L’ha presa bene, non ne ha fatto un dramma. Del resto ha tutta la stima di Milena Bertolini e fare parte a soli 20 anni della lista delle preconvocate è una nota di merito.
Che tipo di calciatrice è? Marta è una centrocampista di costruzione, un centrale di basso in mediana. Assomiglia in un certo senso a Daniela Stracchi che è passata dalla Torres all’Atalanta, un centrale davanti alla difesa; non ce ne sono tante come lei nel nostro campionato, una ragazza che vista l’età potrà fare tanta strada e raggiungere traguardi importanti nella sua carriera.
E’ difficile competere per il Tavagnacco con i grandi club? Quali progetti avete per il futuro? Un tempo era tutto diverso, ora con l’ingresso dei club maschili professionisti nel calcio femminile sta cambiando tutto: il Tavagnacco non ha il budget dei grandi club femminili italiani, non può competere. Anche il bacino di utenza che abbiamo è molto limitato, noi siamo un paese di 10.000 abitanti e la prossima stagione festeggeremo il ventesimo campionato consecutivo in serie A. Una grande cosa…
Quindi che lavoro bisogna fare? Da parte mia ci metto la mia esperienza e il fatto di cercare sempre di essere aggiornato su tutte le squadre e le giocatrici della nostra serie A. Poi puntiamo anche sul nostro vivaio giovanile molto buono, l’Under 15, l’Under 17, l’Under 19 da cui attingiamo giocatrici che poi mettiamo in prima squadra. Sono riuscito col Tavagnacco a vincere anche due Coppe Italia. Per il futuro mantenerci a questi livelli non sarà una cosa semplice. Magari se una società professionista come l’Udinese ci aiutasse sarebbe l’ideale…
Perchè secondo lei il calcio femminile sta esplodendo in Italia? Penso che finalmente ci si stia levando da tanti pregiudizi e non si creda più che se una ragazza va a giocare a calcio sia un fatto negativo. Stiamo uscendo da una concezione maschilista che ha sempre ritenuto che il calcio è sport per solo uomini, come si pensa anche per altri sport come la Formula 1 e il motociclismo per esempio. Le cose così stanno cambiando e c’è tanta attenzione per questi Mondiali di calcio femminile da parte dei mass media; le società di calcio professioniste maschile si stanno aprendo al calcio femminile e le ragazze che si avvicinano a questo sport sono sempre di più.
Andrà a seguire i Mondiali in Francia? Sì, andrò a vedere le partite dell’Italia con la speranza che la nostra Nazionale disputi dei grandi Mondiali!
(Franco Vittadini)