Chi meglio di Elisabetta Tona poteva parlarci dei prossimi Mondiali di calcio femminile 2019, che prenderanno il via il prossimo 7 giugno e delle aspettative dell’Italia del ct Milena Bertolini. La manifestazione è sempre più vicina e la stessa allenatrice delle azzurre, in ritiro a Riscone di Brunico, ha da poco diramato l’elenco definitivo delle 23 convocate al torneo di Francia. Ecco quindi che a circa due settimane dal primo calcio d’inizio della manifestazione Fifa, abbiamo voluto sentire Elisabetta Tona, simbolo del calcio femminile in Italia, con le sue tre partecipazioni agli Europei, le 97 presenze in azzurro e i numerosi trofei trovati col club: eccola in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net



Quanto potrebbe contare la preparazione fisica nei prossimi mondiali dell’Italia? Diciamo che la preparazione fisica è connessa con quella tecnica. Tutte e due sono molto importanti e contano molto ancora di più nell’arco di una manifestazione del livello dei Mondiali di calcio.

E quanto potrebbe contare l’aspetto tattico? Anche questa cosa ha notevole importanza. Si può anche affermare che assumerà ancora più valore rispetto alle tre nazionali che l’Italia affronterà nel girone eliminatori, Australia, Brasile, Giamaica. Specialmente Australia e Brasile sono ottime nazionali!



Si può già parlare di una scuola italiana di calcio femminile? Abbiamo allenatori molto validi e con l’ingresso nel calcio femminile delle squadre professionistiche il livello delle nostre calciatrici è molto aumentato. Del resto se una ragazza , come è successo negli ultimi anni, comincia a praticare questo sport a 12 anni non può che migliorare il nostro livello tecnico…

Quale sarà secondo lei la giocatrice più forte dei Mondiali? Saranno gli stessi Mondiali a dirlo andando avanti durante questa competizione. Mancherà Ada Hegerberg il Pallone d’oro 2018. La calciatrice norvegese ha infatti rifiutato la convocazione per la sua Nazionale.



E il portiere più forte? Qui si può tranquillamente dire che tutte le nazionali favorite per vincere il Mondiale hanno portieri molto validi che però possono anche non decidere l’esito finale di questa competizione. E’ tutto il rendimento della squadra che conta alla fine.

Quali sono i suoi ricordi più belli della sua carriera? Tanti, aver giocato la Champions, gli scudetti conquistati con la Torres, dopo averne sfiorati tanti.Veramente tanti successi e tanti ricordi molto belli!

E quelli in Nazionale? I tre gol che feci al mio rientro in Nazionale contro l’Ungheria. Veramente una grande soddisfazione. Poi aver partecipato a tre Europei è stato molto bello, anche se nell’ultimo non giocai praticamente mai per infortunio. Il rimpianto purtroppo è non aver fatto mai un Mondiale.

La Nazionale attuale è la più forte di sempre? Difficile fare paragoni, si può dire che l’avvento delle squadre professionistiche nel calcio femminile può avere aiutato il livello tecnico in Italia.

Andrà in Francia a vedere qualche partita? No, dovrò stare in Italia per le lezioni dell’università. Seguirò i Mondiali in tv, alla radio. Sono Mondiali che hanno veramente un grande effetto mediatico, sono l’avvenimento sportivo dell’anno in questo senso con quelli del rugby.

 

(Franco Vittadini)