L’allarme sui Mondiali in Qatar: “Persecuzioni per le persone LGBTQ+”
Secondo quanto riporta il Times, diverse associazioni che vegliano sui diritti umani stanno denunciando che in Qatar i servizi segreti starebbero perpetrando le persecuzioni, con arresti e violenze, alle persone LGBTQ+ in vista dei Mondiali di calcio che si terranno il prossimo mese. Le associazioni, inoltre, sostengono che le persecuzioni continuano ininterrottamente da mesi, anche se il governo sta cercando da tempo di mostrare la sua faccia più accogliente e progressista ai numerosissimi tifosi che accorreranno da tutto il mondo.
Si stima, infatti, che in Qatar arriveranno almeno un milione di visitatori e la questione delle persecuzioni alle persone LGBTQ+ preoccupa da tempo per via delle restrittive leggi che regolano questo aspetto della vita nel paese. In Qatar, è noto, l’omosessualità e in generale qualsiasi tipo di rapporto sessuale o amoroso non “convenzionale” è considerato illegale, ma a fronte delle preoccupazioni globali, le autorità del Qatar avevano già affermato che non eserciteranno alcun controllo sui visitatori stranieri. Si tratterà, inoltre, dei primi Mondiali di calcio che si giocheranno in un paese del Medio Oriente, e da tempo la questione è seguita in prima linea da parecchie associazioni LGBTQ+.
Persecuzioni LGBTQ+ in Qatar: “Fifa prenda dei provvedimenti”
In merito alle persecuzioni ai danni delle persone LGBTQ+ in Qatar in occasione dei Mondiali di calcio si è espressa Rasha Younes, sempre a quanto riporta il Times, ricercatrice sui diritti delle persone LGBTQ+. Secondo lei è importante che il governo del Qatar “fermi le violenze e gli abusi”, mentre Fifa “dovrebbe spingere perché il governo prenda provvedimenti che assicurino la sicurezza e la protezione delle persone LGBTQ+” dalle persecuzioni legali.
Il governo del Qatar da anni applica una politica di vere e proprie persecuzioni ai danni delle persone LGBTQ+, punite dalla legge con 7 anni di reclusione. Oltre a questo, però, numerose persone arrestate hanno poi denunciato (non per vie ufficiali) di aver subito abusi e violenze anche durante la loro detenzione, e talvolta (sempre a quanto riporta l’associazione Human Right Watch) vengono trattenuti dalle forze dell’ordine senza accuse formali, vengono violentati e maltrattati durante la detenzione ed, infine, rilasciati o arrestati ufficialmente. Dal canto suo il governo del Qatar nega le accuse di HRW e nega un coinvolgimento in questi casi, affermando che fossero stati informati prima dei media avrebbero smentito fin da subito.