QATAR CONFERMA LINEA DURA CONTRO TIFOSI E BANDIERE LGBT AI MONDIALI 2022
Domenica 20 novembre scatteranno i Mondiali di calcio FIFA Qatar 2022, mai come ora nella storia così contestati a livello internazionale: con (colpevole) ritardo rispetto a quanto già si poteva conoscere da anni, si stanno accumulando le polemiche contro il Paese della penisola araba per la mancanza di diritti su donne, immigrati, persone LGBTQ+, così come le migliaia di morti avvenute per costruire gli stadi in pieno deserto. A far discutere contro la FIFA (i cui vertici furono indagati proprio per l’assegnazione di questi Mondiali 2022 tra accuse di corruzione e tangenti, ndr) ci ha poi pensato l’ultimo messaggio arrivato da Abdullah al-Ansari, il responsabile della sicurezza dei Mondiali di calcio in Qatar: confermando appieno la “linea dura” già annunciata negli scorsi mesi circa tifosi e bandiere “arcobaleno”, le nuove dichiarazioni lasciano davvero poco spazio di immaginazione.
«Se volete manifestare per la situazione LGBTQ, fatelo in una società dove sarà accettata. Non venite a insabbiare l’intera società per questo motivo. Non si può cambiare la religione (islamica) per 28 giorni»: questo messaggio rivolto a tutte le persone/tifosi LGBTQ+ si riferisce anche alla possibilità di trovare sugli spalti immagini come quelle che vedete nella foto qui sopra dell’articolo. In quel caso era Germania-Ungheria degli ultimi Europei, con i tifosi tedeschi che protestarono contro il Paese di Orban accusandoli di mettere in discussione i diritti delle persone LGBTQ+. Nel caso del Qatar la situazione è diametralmente peggiore, tanto che non sono ammessi immagini e simboli arcobaleno in quanto l’omosessualità ad oggi resta un reato nel paese. Negli scorsi giorni già aveva fatto discutere quanto affermato da Khalid Salman, l’ambasciatore dei Mondiali di calcio in Qatar: «durante i mondiali di calcio arriveranno molte cose nel nostro Paese. Parliamo dei gay. La cosa più importante è la seguente: accetteremo tutti coloro che verranno nel nostro Paese. Ma loro dovranno accettare le nostre regole». Essere gay, aveva aggiunto l’ambasciatore nell’intervista alla tv tedesca Zdf, «è un peccato ed è una malattia mentale».
USA, LLORIS E… PANTONE: LE PRIME REAZIONI AI DIVIETI DEI MONDIALI QATAR
Le parole di Khalid Salman così come quelle di Abdullah al-Ansari confermano quanto già dice la legge del Qatar: prima, durante e dopo i Mondiali di calcio essere scoperti “omosessuali” comporta l’arresto immediato. La pena per una avventura di una notte può arrivare fino a 7 anni di reclusione: non solo, sventolare una bandiera arcobaleno durante la Coppa del Mondo in Qatar potrà essere punito con una pena compresa tra i sette e gli 11 anni di reclusione. Questo dice l’ultimo Comitato Supremo del Qatar in vista proprio del regolamento di questi Mondiali 2022: il portavoce della Coppa del Mondo del Qatar, Nasser Al-Khater, già negli scorsi mesi aveva spiega che «Chiunque indosserà la bandiera nei prossimi Mondiali di calcio sarà arrestato per 7 o 11 anni. Religione, credenze e cultura vanno rispettate: il Qatar è un paese conservatore e le manifestazioni pubbliche di affetto sono disapprovate indipendentemente dall’orientamento sessuale».
Per provare ad aggirare questi divieti, la nazionale degli Stati Uniti ai Mondiali 2022 ha ridisegnato il proprio stemma con i colori della bandiera arcobaleno: non sembra però che il medesimo stemma sarà inserito nelle maglie che i calciatori Usa utilizzeranno nel girone contro Galles, Iran e Stati Uniti. Sempre per protesta contro i divieti anti-LGBTQ+ attivi in Qatar, l’associazione francese Stop Homophobie e Pantone hanno realizzato una versione di bandiera bianca dove vengono riportati i codici specifici dei colori che formerebbero la bandiera arcobaleno pro-LGBTQ+: «chi vorrà potrà sventolare il drappo negli stadi senza incorrere in pene e sanzioni», fanno sapere gli organizzatori dell’iniziativa. Chi invece ha deciso di non sfidare il regolamento imposto dal Qatar è il portiere e capitano della Francia detentrice del titolo mondiale Hugo Lloris: «indossare fascia arcobaleno?», si chiede il portiere compagno di squadra nel Tottenham del bomber inglese Harry Kane (capitano Inghilterra, ndr) che invece ha annunciato scenderà in campo co una fascia arcobaleno al braccio in segno di protesta. Ebbene, Lloris non sembra intenzionato a seguire l’iniziativa: «Prima di fare qualsiasi cosa serve l’accordo della Fifa e della Federazione», ha spiegato il portiere in conferenza stampa, «Poi ho la mia opinione personale. È in qualche modo simile a quello del presidente della Federazione. Quando accogliamo gli stranieri, spesso desideriamo che rispettino le nostre regole e la nostra cultura. Io farò lo stesso in Qatar: bisogna rispettare le regole del Paese ospitante. Ci si aspetta troppo dai giocatori su questo genere di argomenti: il calcio ha un posto importante nella società e si chiede molto ai giocatori. Abbiamo questa responsabilità di rappresentare il nostro Paese sportivamente. Fuori, ognuno è libero di difendere le proprie opinioni».