PROCURA DI MILANO REVOCA IL COMMISSARIAMENTO DI MONDIALPOL: ECCO IL MOTIVO

La Mondialpol non è più sottoposta al commissariamento iniziato lo scorso 18 luglio per le accuse di sfruttamento dei lavoratori: sembra concludersi con lieto fine il maxi scandalo che ha coinvolto nelle scorse settimane una delle maggiori società italiane nei servizi di vigilanza privata, accusati di caporalato e commissariati dalla Procura di Milano. Ora è la medesima autorità del Tribunale a revocare il provvedimento di controllo giudiziario, come affermato in una nota la vigilia di Ferragosto.



«La Procura di Milano ha revocato il provvedimento di controllo giudiziario e la nomina del relativo amministratore, dopo aver preso atto della fattiva collaborazione e delle pronte risposte fornite da Vedetta 2 Mondialpol», fa sapere la stessa società con la conferma dei giudici. A luglio Mondialpol era stata accusata di caporalato e “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”, con addirittura “assiduo sfruttamento dei dipendenti” pagati anche per 5 euro l’ora. In un mese il confronto con la magistratura ha portato – anche grazie al rinnovo del Ccnl – il gruppo della vigilanza a innalzare i salari degli addetti del 20% immediatamente dal 1 settembre 2023, con un percorso però più ampio che culminerà nel 2026 con un pieno aumento salariale.



MONDIALPOL, L’IMPEGNO PER L’AUMENTO DEI SALARI ENTRO IL 2026: ECCO COME FUNZIONA

Il percorso progressivo messo a punto da Mondialpol, tanto da convincere la Procura a revocare il commissariamento, punta all’aumento subito degli stipendi con crescita fino al culmine del 38% in più alla scadenza del contratto nazionale il primo aprile 2026. «La decisione è stata presa per pervenire all’obiettivo della sempre maggiore professionalizzazione e fidelizzazione degli addetti e così concretizzare salari più equi rispetto al contesto economico attuale del settore, cogliendo anche le indicazioni della procura milanese», fa sapere ancora Mondialpol dopo la fine dell’inchiesta sul caporalato.



Per Fabio Mura, imprenditore e ceo della società Vedetta 2 Mondialpol, «l’azienda ha sempre riconosciuto il contenuto del contratto nazionale, anzi, spesso lo abbiamo anticipato introducendo di nostra iniziativa miglioramenti salariali e operativi». Il commissariamento è stato affrontato come occasione, conclude la Mondialpol, per «sostenere i lavoratori al fine di superare un momento economicamente difficile e, da qui, la decisione di aderire a queste indicazioni è stata immediata. Stiamo condividendo l’iniziativa con tutti i nostri fornitori di servizi così da garantire salari non inferiori a quelli da noi riservati al nostro personale dipendente». La vertenza su Mondialpol rientra in un progetto a lungo periodo della Procura di Milano nel tentativo di contrastare le nuove forme di caporalato, specie nei settori dove il contratto nazionale è garantito ma alle volte si hanno poi stipendi sotto il livello-soglia di povertà assoluta fissata dall’Istat.