MONDOPERAIO, DOPPIO NUMERO LUGLIO-AGOSTO. “Siamo ancora lontani dal raggiungere una reale parità di genere. Governi e imprese devono lavorare insieme per superare queste disparità: i primi rafforzando i servizi per l’infanzia, le imprese trovando il modo di adattare i propri luoghi di lavoro alle esigenze delle madri lavoratrici. Le decisioni che assumiamo oggi determinano come la nostra società evolverà in futuro”. Con queste parole, poche settimane fa, il Presidente del Consiglio Mario Draghi in un messaggio alla Terza Sessione Plenaria del G20 Empower, affrontava il tema della parità di genere.



Mondoperaio, nel suo doppio numero di luglio e agosto, disponibile online e in formato cartaceo per gli abbonati, dedica a questo tema un dossier specifico a firma di Chiara Gribaudo, deputata Pd e Responsabile della Missione Giovani nella segreteria del partito; Emanuela Mastropietro, socio-economista, del Coordinamento Area Servizi per la parità di genera in Anpal Servizi; Titti Di Salvo, ex deputata ed ex sindacalista CGIL; Susanna Camusso, ex segretaria generale della CGIL; Ivana Veronese, segretaria confederale UIL con delega, tra le altre, alle Pari Opportunità.



“Le ultime settimane – scrive Gribaudo – ci hanno regalato un momento parlamentare importante alla Camera con il passaggio in aula della proposta di legge unificata sulla parità salariale e sulle pari opportunità sul luogo di lavoro. Si tratta di una legge che ha affrontato un lungo percorso parlamentare, fin dall’inizio della legislatura, e che affonda le radici nell’impegno di tante donne italiane che dentro e fuori dal Parlamento si sono spese per l’uguaglianza, a partire dalla Costituente”.

“Con questa proposta – continua la parlamentare Pd – vogliamo rafforzare il quadro normativo delle tutele previste dal nostro ordinamento con un approccio basato sul principio della trasparenza, che non vuole essere solo di carattere repressivo, ma anche promuovere lo sviluppo di un sistema premiale per i datori di lavoro che sviluppano politiche aziendali in grado di garantire efficacemente il rispetto delle pari opportunità”.



Sulla discriminazione delle donne e sul cambio di prospettiva riguardo questo tema si sofferma in un passaggio della sua analisi Titti Di Salvo: “Per superare la discriminazione delle donne, – quella stessa denunciata dal Presidente Draghi, ci vogliono politiche pubbliche di sistema, infrastrutture sociali, politiche aziendali flessibili, condivisione del lavoro di cura, città intelligenti. Smart working sì, ma per donne e uomini. Un vero e proprio patto promosso dal governo e contratto con il paese”.

“Siamo l’ultimo paese in Europa per occupazione di giovani donne, – sottolinea Susanna Camusso – eppure è la generazione femminile più istruita della storia del nostro paese. Che nonostante pregiudizi e stereotipi, ha studiato scelto, acquisito competenze, immaginato progetti. Non possiamo aspettare il 2026 per dare risposte occupazionali alle donne. Non possiamo immaginare che le risposte vi saranno quando le donne stesse, combattendo pregiudizi e stereotipi, avranno cambiato i loro progetti di studio e di vita. La risposta loro data da molto del dibattito pubblico, ripete infatti ossessivamente che devono aumentare le proprie competenze nelle materie STEM”.