Serena Pizzi, inviata di Fuori dal Coro, si è recata a Monfalcone, la città con la più alta concentrazione di immigrati in Italia, il 30%, a cominciare da cittadini proveniente dal Bangladesh. “Una comunità molto forte – aggiunge la collega – dove a comandare sono i capi della moschea”. “Il capo della moschea controlla Monfalcone”, racconta invece un testimone. A conferma di quanto questa comunità straniera sia molto radicata nel territorio di Monfalcone, il fatto che per la prima volta una lista completamente islamica si sia candidata alle elezioni. E come sindaco propongono proprio il responsabile della Moschea.
“La nostra voce deve arrivare dove si decide per tutti i cittadini”, scrivono sui social i candidati della lista. Online è apparso il programma del partito islamico di Monfaclone un elenco di obiettivi amministrativi che si intende raggiungere, ma per capirne di più Fuori dal Coro ha parlato con il capo lista, Bou Konate: “E’ solo per musulmani – racconta – abbiamo una lista separata per i nostri candidati. Noi abbiamo pensato di andare da soli perchè chi parla con noi? Qui ci sono tante cose da fare – ha continuato – a cominciare da un cimitero musulmano”.
MONFALCONE, PRIMO PARTITO ISLAMICO: IL PROGRAMMA
Per il capolista quindi la priorità è il cimitero islamico ma nel programma ufficiale, fa notare la collega di Fuori dal Coro, non è minimamente menzionato. Il talk di Rete Quattro ha provato ad indagare di più per cercare di meglio comprendere quali siano le intenzioni del partito islamico, come ad esempio se siano pronti a fare qualcosa per modificare la legge sul divorzio: “Adesso siamo troppo piccoli – racconta il capo lista – siamo solo in Comune ma quando arriveremo lì (inteso come arrivare a Roma ndr)”.
Un altro problema trattato è stato quella della poligamia e a riguardo ha spiegato: “Questo è uno dei grossi problemi che abbiamo in Italia e in Francia. Anche se la gente si sposa lo stesso in un altro modo, anche in Italia ci sono quelli che si sposano comunque. Non puoi farlo qua ma lo devi fare nel tuo Paese d’origine, ma qua sicuramente la legge lo vieta. Nel tuo Paese d’origine – aggiunge – nel certificato di matrimonio, è scritto in modo chiaro che tu accetti la poligamia, e poi devi venire qui in Italia e viene tradotto”. Il candidato del partito islamico sembra quindi legittimare la poligamia, nonostante sia un reato in Italia, come spiega anche lo stesso “Ma anche di questo tema non c’è traccia nel programma politico ufficiale”, aggiunge ancora la giornalista. Viene quindi chiesto al capo lista se vi siano delle possibilità di vincere alle elezioni e lui ha replicato “Sì, dipende da come impostiamo la campagna elettorale”.
MONFALCONE, PRIMO PARTITO ISLAMICO: IL COMMENTO DELLA SINDACA USCENTE
Ciò che il candidato ha confidato nella moschea (non sapendo di essere registrato), preoccupa l’ex sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint: “E’ gravissimo che una lista islamica voglia portare la sharia nelle istituzioni, l’obiettivo che hanno è questo. Noi stiamo combattendo – aggiunge – per avere un futuro come popolo perchè oggi la radicalizzazione ha un obiettivo che è quello della sostituzione del popolo italiano e la modalità per sostituirci è già ben avviata e questo un esempio, entrare dalla porta principale per la sostituzione di un popolo”.
La situazione di Monfalcone non è certo una novità, tenendo conto che nella cittadina il 75% delle donne straniere gira con il velo, le studentesse vanno a scuola con il niqab, vi sono due moschee abusive e dove è stato arrestato anche un aspirante jihadista. A questo punto c’è curiosità nel capire quanti saranno i voti che prenderà il partito di Bou Konate alle prossime elezioni del goriziano, che si terranno fra poche settimane, il 13 e 14 aprile 2025.