Monica Bellucci torna al cinema con “The Girl in the Fountain” di Antongiulio Panizzi, pellicola presentata al Torino Film Fest, un film documentario in cui l’ex modella interpreta una nota attrice che deve impersonare la mitica Anita Ekberg. «Abbiamo vissuto due epoche di divismo al femminile opposte – racconta oggi Monica Bellucci ai microfoni del quotidiano Il Messaggero – lei arrivava nel dopoguerra come donna libera, indipendente, fisicamente aliena rispetto alle italiane che all’epoca vivevano una realtà quasi solo domestica. Lei cambiava mariti, ballava sui tavoli, era un tornado. Pagò le conseguenze di questa rivoluzione sulla sua pelle ed è per questo che per attrici di un’altra generazione, come la mia, è stata importante l’esperienza di Anita per insegnarci a proteggerci». La Ekberg è stata la protagonista assoluta della Dolce Vita, ma anche la Bellucci ha avuto una ‘dolce vita’ in carriera: «Malèna di Giuseppe Tornatore. Ha fatto il giro del mondo e mi ha dato tanto. È celebre persino in Mongolia. Era un periodo della mia vita in cui quell’esposizione era necessaria. Con Tornatore usammo la mia pre#senza per celebrare la forza dell’immagine. Fa vedere quanto due occhi e un corpo possano dire tutto».
Due donne simili ma così diverse, a cominciare dal fatto che la Ekberg, a differenza della nostra diva, non ha avuto figli: «La maternità mi ha dato equilibrio – racconta la Bellucci al Messaggero – è stata una scelta necessaria per me. Non solo mi ha dato un equilibrio ma soprattutto mi ha ancorato alla terra perché nel mio mestiere rischi sempre di volare via. Le mie due figlie mi hanno permesso di affrontare con grinta la quotidianità. Sicuramente il fatto che lei non abbia avuto figli, è un’abissale differenza tra me ed Anita Ekberg». E a proposito dei figli, Deva sembra ripercorrere le orme della mamma: «Deva adora questo lavoro. A lei piace fare la modella. Continua a studiare e intanto hamesso piede nel mondo degli adulti. Ma sarà lei stessa poi a decidere del suo futuro».
MONICA BELLUCCI: “UNA GIOIA INTERPRETARE LA CALLAS”
Monica Bellucci ha interpretato Antia Ekberg, ma prima ancora si è calata nei panni di un’altra figura immensa come Maria Callas: «Un’opportunità e una gioia. Con la Callas ho voluto affrontare il lato più intimo di un grande personaggio femminile del ‘900 rispetto all’esplosività della Ekberg. Lei sicuramente mi somiglia di più per questa necessità di proteggere il privato. Maria Callas aveva bisogno di stare nell’ombra».
L’attrice italiana racconta di vivere un periodo molto felice della sua vita: «Sono felicemente sommersa. Ogni giorno lotto per essere contemporaneamente attrice, donna e madre. Mi sento in un momento di passaggio importante direi verso l’età adulta, anche per i ruoli che mi vengono offerti. Non sono mai stata un’attrice da clamorose trasformazioni fisiche tipo prendere o perdere 20 chili. Quello che mi permette di accedere dolcemente a ruoli diversi rispetto a un tempo è il cambiamento del mio corpo legato all’avanzamento dell’età. Ho l’impressione che registi e produttori ora si approccino a me in un modo molto gentile e rispettoso proponendomi parti belle e diverse come la strega nel prossimo capitolo de La befana vien di notte – Le origini di Paola Randi o la donna in carriera senza scrupoli in Memory con Liam Neeson che arriverà nelle nostre sale nel 2022. Quella sarà proprio una “bad girl”».