Il Governo M5s-Pd è pronto a portare una ventata di novità e, dopo l’appello per lo ius soli, Monica Cirinnà chiede la modifica di un provvedimento fortemente voluto dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. L’esponente del Partito Democratico ha messo nel mirino l’abolizione delle diciture “genitore 1” e “genitore 2” nei documenti d’identità dei minori, rimpiazzata dal “ritorno” della terminologia “padre” e “madre”. Intervenuta nel corso del dibattito sul disegno di legge per convertire il decreto relativo alla proroga del Garante della privacy, la dem ha spiegato: «Ricordo con mia grande soddisfazione l’importantissimo intervento del Garante su uno dei provvedimenti più odiosi del precedente Governo, ovvero il decreto con il quale Salvini impose la reintroduzione dell’addizione di padre e madre sui documenti di identità dei minori».



MONICA CIRINNA’, APPELLO AL GOVERNO: “ABOLIRE MADRE E PADRE”

Monica Cirinnà ha poi spiegato nel corso del suo intervento: «Con quel decreto è stata tagliata con l’accetta la pluralità di esperienze familiari che caratterizzano la nostra società, esponendo bambini e bambine di questo Paese a discriminazioni intollerabili sulla base della famiglia in cui crescono». In prima linea per l’approvazione della legge 76/2016, che ha istituito le unioni civili in Italia, Monica Cirinnà ha poi rincarato la dose: «Si tratta di un’ingerenza pesantissima nella sfera più intima dell’identità personale e dell’intimità della vita personale e familiare che, come tipico di quel tipo di cultura politica, ignora la pluralità di esperienze di vita. Anzi, le taglia consapevolmente con l’accetta dell’ideologia e dell’oscurantismo». E non manca un accenno alle famiglie arcobaleno, invocando il repentino intervento del ministro Lamorgese: «Un decreto grave, pericoloso, vergognoso, che mi auguro venga presto eliminato dal nostro ordinamento giuridico».

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