Monica Poli, consigliera della Lega a Venezia, è diventata famosa per i suoi video contro i pickpocket, ovvero i borseggiatori. Una causa che porta avanti da tempo. “Non sono la sola e non sono sola. Faccio parte di un gruppo che si chiama ‘cittadini non distratti’, ci sono dentro persone di diverso orientamento politico e religioso. Siamo attivi da 30 anni”, ha raccontato in una intervista a La Verità.
In questo ultimo periodo è stato necessario un incremento degli interventi. “Dopo la riforma Cartabia la situazione è peggiorata. Di fatto l’illegalità è diventata legale”. La ragione, secondo i membri del comitato, è che essa ha reso necessaria la querela della vittima affinché il reato venga perseguito. La maggior parte di loro, tuttavia, non lo fanno. Gli autori dunque rimangono impuniti. “Così rivediamo le stesse persone che rubano oggi, poi domani e poi dopodomani. Oggi a Venezia. Domani a Firenze. Dopodomani a Roma”.
Monica Poli e i video contro i “pickpocket”: niente etichette
Monica Poli, nel raccontare il fenomeno dei pickpocket, non vuole sottostare a generalizzazioni. “Non dobbiamo etichettarli. Non sono solo persone dell’Est. Queste persone hanno un sacco di soldi. Noi li vediamo sempre. Venezia è piccola. Si cambiano di abito anche tre volte al giorno”, ha spiegato. Dietro di loro ci sono dei veri e propri gruppi criminali. “Sono organizzazioni professionali e criminali che fanno milioni. Non sono furti isolati, bensì l’attività di una associazione a delinquere. Sono reati molto gravi”.
Le ripercussioni per il nostro Paese sono purtroppo rilevanti. “Noi ci preoccupiamo soprattutto delle vittime, ovvero spesso dei signori che vengono a spendere soldi in Italia. E noi viviamo di turismo. I turisti vanno tutelati”, ha sottolineato. È per questo motivo che la consigliera della Lega a Venezia cerca di aiutare il prossimo, avvertendolo del pericolo costituito dai borseggiatori attraverso dei video pubblicati sui social network.