Monica Vitti, i film di successo del “quinto colonnello della commedia all’italiana”

Monica Vitti è stata una delle più grandi attrici del cinema italiano. Dal grandissimo successo alla malattia che l’ha costretta ad allontanarsi dalle scene. Per Mario Monicelli l’attrice è stata definita “quinto colonnello della commedia all’italiana”, una donna d’altri tempi capace di conquistare la stampa italiane ed internazionali. Un talento unico, la Vitti è stata un’interprete seducente ed ironica in grado di portare sul grande schermo la totalità del mondo delle donne. Le sue interpretazioni hanno lasciato il segno: donne allegre e simpatiche, ma anche complesse e affascinanti, malinconiche e tristi. Inizia la sua carriera d’attrice dopo il diploma all’Accademia d’Arte Drammatica nel 1953. Due anni dopo debutta nel mondo del cinema con una piccola parte nel film “Adriana Lecouvreur” di Guido Salvini. Nel 1957 il maestro Michelangelo Antonioni la sceglie per doppiare Dorian Gray ne Il grido.



Tra i due scatta un colpo di fulmine, una collaborazione artistica e privata che è l’inizio di una brillante carriera. La Vitti lavora con Michelangelo Antonioni in tantissimi film dal 1960 al 1964, la cosiddetta “Tetralogia sull’incomunicabilità” dove l’amore non ha gesto né verbo: L’avventura (1960), La notte (1961), L’eclisse (1962) e Deserto rosso (1964). E’ la consacrazione internazionale per l’attrice capace di interpretare il mal di vivere della donna moderna. Negli anni successivi punta sull’ironia diventando il simbolo della commedia italiana e recitando con Alberto Sordi, Luciano Salce, Ettore Scola e Mario Monicelli. Durante la sua straordinaria carriera ha recitato in più di 50 film e ha ottenuto i più importanti riconoscimenti: 5 David, 12 Globi d’oro e 3 Nastri d’argento. E poi ancora il premio come migliore attrice a Berlino nel 1984 e il Leone d’oro alla carriera nel 1995.



Monica Vitti, malattia e causa della morte: le parole del marito Roberto Russo

La carriera di Monica Vitti ha dovuto fare i conti anche con la malattia. La celebre attrice si è ammalata di una malattia degenerativa. Si tratta della “Demenza a corpi di Lewy” causata da un accumulo di proteine nel cervello che provoca disturbi gravi dell’attenzione, della parola, delle facoltà motorie e induce apatia l’ha costretto a ritirarsi dalle scene a vita privata. La Vitti si è spenta all’età di 90 anni il 2 febbraio 2022. Il marito Roberto Russo dalle pagine del Corriere della Sera ha raccontato gli anni della malattia: “i 20 anni di malattia della mia Monica: non l’ho mai lasciata un’istante. E la amo ancora”. Il compagno ha rivelato: “io sono ancora innamorato come un pazzo. Da febbraio mi manca ogni istante un battito” e riguardo la malattia ha aggiunto – “Fino alla fine si è sforzata di reagire”.

Durante i lunghi 20 anni di malattia, Roberto Russo è sempre stato al suo fianco. “Venti anni qui con lei. Per non farla mai stare sola, per non farle mai mancare nulla. Venti anni senza mai uscire di casa se non per la spesa o per fare due passi qui intorno. Ho difeso Monica, il suo desiderio di riservatezza fino alla fine, ho cercato di farla ridere quando poteva, e di tenerle sempre la mano. E lo rifarei, rifarei ogni giorno di questi venti anni che non separo dagli altri trenta. Sono stati tutti meravigliosi, perché sono stati tutti con lei” – ha detto il marito di Monica Vitti.