È grande il cordoglio per la morte di Monica Vitti, icona della storia del cinema e dello spettacolo italiano. Come reso noto dai colleghi dell’Ansa, la camera ardente per l’interprete si terrà in Campidoglio venerdì 4 febbraio 2022. L’omaggio alla grande attrice sarà possibile dalle 10 alle 18.00. Per quanto riguarda i funerali, si terranno il giorno successivo nella Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo a Roma. Le esequie della celebre attrice si terranno dalle ore 15.



Sono tanti gli amici e i colleghi di Monica Vitti che le hanno reso omaggio in queste ore. Commosso il ricordo di Tinto Brass ai microfoni di Adnkronos: «L’incontro con Monica è stato senza dubbio uno dei più fortunati della mia vita, anche perché grazie a lei conobbi sul set Michelangelo Antonioni, l’unico tra i registi a me contemporanei, oltre a Fellini e Rossellini con cui ho avuto un vero rapporto di amicizia. Le dicevano che a causa della sua voce roca non sarebbe mai diventata un’attrice, invece per il suo talento eccezionale non sarà mai dimenticata». (Aggiornamento di MB)



MONICA VITTI, IL RICORDO DI GIANNINI

E’ unanime l’addio a Monica Vitti, vera icona del cinema italiano che con la sua bellezza ed il talento straordinario ha segnato una lunga pagina di storia. In 35 anni ha realizzato ben 55 film. 55 donne, dunque, attraverso le quali Monica è riuscita a raccontare con grazia, femminilità e coraggio. Si pensi alle donne tormentate di Antonioni, alla siciliana sedotta e tradita che vola in cerca della verità verso Londra, a Mimì Tirabusciò, alla fioraia Adelaide ed altre ancora.

L’arrivo di una malattia degenerativa, negli ultimi anni aveva portato al suo inevitabile ritiro dalle scena anche se la sua eredità è rimasta sempre molto viva. Tra i tanti a ricordarla oggi c’è anche Giancarlo Giannini, che con Monica Vitti girò due film. L’attore la ricorda a Repubblica come “una persona spiritosa, un’attrice dai tempi comici straordinari”. A renderla unica, ha aggiunto, è stato il talento: “sapeva usare voce e corpo, e il coraggio nella scelta dei ruoli”, ha aggiunto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



COME È MORTA MONICA VITTI

Aveva 90 anni, ritirata da tempo dalle scene e tra i personaggi più “silenziosi” della storia del cinema: è morta purtroppo Monica Vitti, la meravigliosa ‘mattatrice’ della commedia all’italiana. Nata il 3 novembre del 1931, dopo una lunga carriera ricca di successi e risultando l’attrice italiana forse più amata di tutti i tempi, la malattia e le condizioni di salute precarie la costrinsero a ritirarsi dal pubblico nel 2002: alla prima teatrale in Italia del “Notre Dame di Paris” l’ultima apparizione, poi nel 2003 la caduta con rottura del femore e da lì in poi una vita privata di cui si è detto e scritto molto ma che è sempre stata rispettata nella sua intimità dall’amorevole vicinanza del marito Roberto Russo.

A dare la notizia della triste morte è stato Walter Veltroni con un breve tweet: «Roberto Russo, il suo compagno di tutti questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con dolore, affetto, rimpianto». Non è chiaro quali fossero le attuali condizioni di salute: si sa solo quanto comunicato dal marito qualche anno fa, smentendo le fake news riguardo un presunto ricovero in clinica svizzera. «Desidero pertanto smentire questa voce che con insistenza circola, rompendo per un attimo quella riservatezza da me tenuta in questi anni. Monica ha una malattia tipo l’Alzheimer che si infiltra e sbriciola la memoria» – ha confessato Roberto Russo – «è sempre stata qui a casa a Roma con una badante e con me. E’ la mia presenza che fa la differenza per il dialogo che riesco a stabilire con i suoi occhi, non è vero che Monica viva isolata, fuori dalla realtà».

IL LUTTO PER LA GRANDE SIGNORA DEL CINEMA

Dal cinema alla tv, da Sanremo – che le ha tributato in conferenza stampa poco fa un lungo applauso commosso alla notizia della morte – alle luci della ribalta internazionale: Monica Vitti non era solo i suoi bellissimi film, era anche l’immagine e la “sensazione” che lasciava di genuinità e sincerità negli occhi del pubblico. 5 David di Donatello come migliore attrice protagonista (più altri quattro riconoscimenti speciali), 3 Nastri d’Argento, 12 Globi d’oro ed un Ciak d’oro alla carriera, un Leone d’oro alla carriera a Venezia, un Orso d’argento alla Berlinale, una Cocha de Plata a San Sebastián e una candidatura al premio BAFTA: ma non bastano ovviamente i premi per capire chi era e perché Monica era così amata dagli italiani e non solo. Stupenda mattatrice di fianco ai più grandi del cinema italiano – Alberto Sordi, Nino Manfredi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi – capace di passare da ruoli di assoluta commedia, a personaggi di grande seduzione come indimenticabili ruoli drammatici. Se facessimo la lista dei film con Vitti protagonista tireremmo fino a sera, da “La ragazza con la pistola” a  “Polvere di stelle”, passando per “Deserto rosso” e “Il fantasma della libertà”: ha avuto tre lunghe e importanti storie d’amore, con il registra Michelangelo Antonioni, con il direttore della fotografia Carlo di Palma e poi i 27 anni di fidanzamento culminati nel 28 settembre 2000 con il matrimonio in Campidoglio con l’amato Roberto Russo, regista anch’egli. Borghese, nevrotica, passionale, misteriosa e simpatica. Al cinema ha passato tutti i ruoli possibili descrivendo la schiera di “umanità” italiane che restano tutt’oggi scolpite nella memoria.