«Per far diminuire la pressione ospedaliera, che resta alta, bisogna abbattere l’incidenza che è elevata». Questa la strada tracciata dal professor Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute, nella conferenza stampa dell’Iss per il monitoraggio regionale. «La curva è in decrescita, così come l’indice Rt, ma dobbiamo essere rigorosi, soprattutto nel periodo che ci aspetta, vivendo diversamente il Natale. Dobbiamo evitare che l’Rt continui a crescere, perché se lo fa cresce velocemente, ma abbiamo già un numero di casi significativo», ha avvertito Silvio Brusaferro. Da qui la raccomandazione del presidente dell’Iss all’attenzione rigorosa e ad evitare gli spostamenti non necessari e le aggregazioni.

«I test non sono passaporti. Dobbiamo vincere questa scommessa in vista dei prossimi mesi», ha poi aggiunto Brusaferro. Sollecitato sul tema scuola, Rezza ha chiarito: «L’obiettivo è far tornare la didattica in presenza, anche per questo si chiedono dei sacrifici. Speriamo ci siano le condizioni epidemiologiche». Invece sul sistema differenziato di misure: «Credo che abbia funzionato, è stato adottato per evitare un lockdown generalizzato. Le misure comunque vanno mantenute ancora a lungo». (agg. di Silvana Palazzo)

MONITORAGGIO ISS “TRASMISSIONE CRESCE, INTERVENIRE SUBITO”

C’è una decrescita, ma è lenta, sia per quanto riguarda i contagi sia per quanto riguarda la pressione ospedaliera. È quanto emerge dalla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale condotto dall’Iss. «Le proiezioni però ci dicono che nell’arco di un mese la probabilità di superamento delle soglie critiche di occupazione in area medica e terapia intensiva riguarda solo quattro regioni», ha dichiarato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità. «Voglio rimarcare il grande impegno delle Regioni, che stanno nettamente migliorando nella raccolta dei dati», ha osservato poi.

In merito alla crescita dell’indice Rt, Brusaferro ha spiegato: «Si tratta del primo indicatore a muoversi, quindi la crescita rappresenta un elemento di preoccupazione, perché vuol dire che la trasmissione sta riprendendo quota. D’altra parte, partiamo da un livello di incidenza alto». Quindi, è importante la tempestività nell’adozione delle misure. «Questo periodo va usato per contrastare subito le tendenze individuate, per abbassare l’incidenza di nuovi casi, così da immaginare e auspicare uno scenario dopo le feste che ci consenta di affrontare tutte le attività in maniera più sicura». (agg. di Silvana Palazzo)

MONITORAGGIO ISS: LAZIO, LIGURIA E VENETO AD ALTO RISCHIO

Trovano conferma le indicazioni di Rezza e Speranza sull’indice Rt nazionale nei dati relativi al nuovo monitoraggio settimanale di Iss e Ministero della Salute relativo al periodo 7-13 dicembre 2020. Torna a salire l’indice di trasmissione dopo 5 settimane: è arrivato a quota 0,86. Viene quindi registrato un segnale di controtendenza rispetto alla settimana precedente, con tre Regioni che tornano ad una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2, cioè Lazio, Lombardia e Veneto. Ma resta ancora troppo elevata l’incidenza in Italia: «Tale situazione non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del paese». Si registrano, infatti, valori di Rt puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni/PPAA. In ogni caso, Toscana, Valle d’Aosta, PA Bolzano e Campania dovrebbero passare da zona arancione a gialla, con il solo Abruzzo in zona arancione. Dal report comunque emerge che Lazio, Liguria e Veneto sono classificate a rischio alto. Altre 13 Regioni/PA sono classificate a rischio moderato, di cui due – Marche e PA Trento – hanno una elevata probabilità di progredire a rischio alto nel prossimo mese se si mantiene questa trasmissibilità. Cinque Regioni sono classificate a rischio basso, tutte con un Rt puntuale compatibile con uno scenario di tipo 1.

Per quanto riguarda la pressione ospedaliera, al 15 dicembre 2020 avevano superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva 16 Regioni, due in meno della settimana precedente. Ma il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva ed aree mediche supera ancora le soglie critica di occupazione a livello nazionale. Nel complesso comunque il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione, così come quello di persone ricoverate in aree mediche. Per quanto riguarda il tracciamento, i casi rilevati così sono al 24,6%. Si registra un lieve aumento nella percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (34,7%). Infine, il 30,4% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening.

MONITORAGGIO ISS 18 DICEMBRE E INDICE RT

«L’Rt e il numero di nuovi casi positivi tendono a non scendere più, a differenza di quello che abbiamo visto nelle scorse settimane», anticipa così il contenuto del monitoraggio Istituto Superiore di Sanità 18 dicembre il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute Giovanni Rezza. Il membro Iss e Cts, durante la sessione della 15esima edizione del Forum Risk Management in Sanità, ha spiegato perché occorre guardare ancora con preoccupazione l’evoluzione della pandemia, proprio in concomitanza con le nuove regole “rafforzate” del Governo sui giorni del Natale (tra oggi e domani il varo del nuovo Dpcm che dovrebbe forse porre l’Italia in zona rossa dal 24 gennaio al 6 gennaio). «Il dato dei decessi è ancora molto alto e siamo sopra la soglia per quanto riguarda i posti letto in area medica e terapia intensiva. Inoltre non mi sembra che stiano più scendendo incidenza ed Rt», conferma Rezza che poi spiega come il reale monitoraggio verrà poi fatto pervenire dalla cabina di regia anti-Covid convocata come sempre ogni venerdì per discutere degli eventuali “cambi colore” delle Regioni.

MONITORAGGIO ISS: TOSCANA-CAMPANIA-VDA IN ZONA GIALLA

«È chiaro che di fronte a questa situazione occorre estrema prudenza, poi le misure specifiche le decide la politica», spiega il direttore generale intimando gli italiani durante le feste di Natale ad una seria responsabilità, «E’ logico che nel periodo delle feste ci si voglia ricongiungere con i propri cari, ma è anche normale che in questo periodo pandemico si usino tutte le precauzioni per proteggere soprattutto i più anziani». Nell’attesa del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, composto come sempre dall’algoritmo dei 21 parametri per inquadrare la situazione epidemiologica di tutto il Paese, il Governo sta preparando un pacchetto di misure ad hoc per il Natale con la zona rossa in pratica estesa dalla Vigilia di Natale fino all’Epifania. Al netto delle nuove regole però, nella cabina di regia anti-Covid Cts-Ministero della Salute si discuterà del rientro in zona gialla di altre Regioni italiane: si tratta di Toscana, Campania, Valle d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano. L’Rt qui sì in discesa, i ricoveri e i numeri di contagi consigliano il passaggio di “colore” per qualche giorno in attesa del lockdown di Natale che comunque giungerà nei prossimi giorni in tutto il Paese.