Il monitoraggio Iss-Ministero della Salute in merito al periodo 8-14 marzo evidenzia non solo una crescita dell’incidenza a livello nazionale e una stabilità dell’indice Rt, ma «si continua ad osservare un livello generale di rischio alto». Ci sono 10 Regioni/PPAA con un livello di rischio alto. Altre 11 invece hanno una classificazione di rischio moderato, di cui 7 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane. Per quanto riguarda l’indice Rt, 16 Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno, tra cui Campania con il limite inferiore maggiore di 1,5 compatibile con uno scenario di tipo 4, e Piemonte e Friuli Venezia Giulia con il limite inferiore maggiore di 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3.
12 Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, le altre con uno scenario di tipo uno. Il report del monitoraggio Iss-Ministero della Salute tutte le Regioni/PPAA, tranne 6, hanno riportato allerte di resilienza. Campania e Veneto, in particolare, riportano molteplici allerte di resilienza. (agg. di Silvana Palazzo)
Quadro con principali indicatori del monitoraggio Iss-Ministero della Salute pic.twitter.com/YbO0MqgW1U
— ilSussidiario (@ilsussidiario) March 19, 2021
MONITORAGGIO ISS 19 MARZO, INDICE RT E INCIDENZA
L’indice Rt resta stabile a 1,16, alta l’incidenza a 7 giorni che arriva a 264 casi ogni 100mila abitanti. A superare la soglia limite dei 250 casi ogni 100mila abitanti sono le seguenti Regioni: Campania (305), Emilia Romagna (423), Friuli Venezia Giulia (468), Lombardia (329), Marche (338), Piemonte (352), Trento (298), Puglia (270), Veneto (264). Per quanto riguarda il tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche, si registra un peggioramento nel numero di Regioni/PPAA che sono sopra la soglia critica: 13 vs 11 settimana precedente. A livello nazionale, il tasso di occupazione in terapia intensiva è generalmente in forte aumento e sopra la soglia critica (36% vs 31% della scorsa settimana). Inoltre, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in forte crescita da 2.756 (09/03/2021) a 3.256 (16/03/2021). Invece, il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale ha superato la soglia critica (40%) con una forte crescita nel numero di persone ricoverate: da 22.393 a 26.098.
Infine, prosegue la crescita del numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (54.964 vs 50.256 settimana precedente). La percentuale dei casi emersi tramite l’attività di tracciamento dei contatti è 28,2%. Invece, il 37,2% dei casi è stato rilevato tramite la comparsa dei sintomi. Il 20,5% attraverso attività di screening e nel 14,1% dei casi non era disponibile tale informazione. (agg. di Silvana Palazzo)
MONITORAGGIO ISS 19 MARZO: INDICE RT 1,16
Oggi, 19 marzo 2021, è il consueto giorno del monitoraggio come ogni venerdì, e gli ultimi dati raccontano di una situazione covid stabile in Italia, con l’indice Rt che è rimasto a quota 1.16: “Nel periodo 24 febbraio-9 marzo – fanno sapere l’istituto superiore di sanità e il ministero della salute – l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (range 1,02-1,26), sempre sopra 1 in tutto il range”. E’ però allarme terapie intensive visto che in ben 13 regioni si va oltre la soglia critica. In totale, il 36% dei posti letto in terapia intensiva in Italia sono occupati: “Si osserva un peggioramento – specifica ancora la Cabina di regia – nel numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (13 Regioni/Pa vs 11 la settimana precedente)”.
Situazione simile per quanto riguarda i posti letto occupati in generale: “Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è arrivato alla soglia critica (40%), con un forte aumento nel numero di persone ricoverate: da 22.393 (9 marzo 2021) a 26.098 (16 marzo)”. Infine, in merito al numero di casi covid ogni 100mila abitanti, il dato più aggiornato racconta di 264 contagi, oltre la soglia critica di 250. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MONITORAGGIO ISS 19 MARZO E INDICE RT ITALIA
Non dovrebbe “schizzare” ancora più in alto oggi l’indice Rt atteso nel consueto monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, ma non dovrebbe neanche abbassarsi: nella settimana dominata dal “caos AstraZeneca”, oggi riprenderanno le somministrazioni del vaccino AZ sempre però in un contesto generale di lockdown-zona rossa come prevalente nel nostro Paese, elemento che non dovrebbe cambiare di molto nei prossimi giorni. L’indice Rt nazionale 7 giorni fa era salito a 1,16 e si attendono cifre comunque “stabili” anche per questa settimana: il monitoraggio dell’Iss fornirà come sempre i dati epidemiologici necessari alla cabina di regia del Ministero della Salute che poi in serata emetterà le eventuali nuove ordinanze sui “colori” delle Regioni, con partenza delle regole come sempre da lunedì prossimo (per effetto dell’ultimo decreto legge del Governo Draghi).
MONITORAGGIO E COLORI REGIONI: COSA SUCCEDE OGGI
Va sempre ricordato che il decreto Covid ha previsto il passaggio automatico in zona rossa se l’incidenza settimanale supera i 250 casi ogni 100mila abitanti: il monitoraggio Iss di oggi non dovrebbe vedere grandi cambiamenti rispetto alla scorsa settimana, ma ad esempio la Calabria e la Sardegna sono le due regioni maggiormente “attenzionate” dagli esperti per capire l’evoluzione epidemiologica degli ultimi 7 giorni. La regione del Governatore Spirlì potrebbe passare in “rosso” dall’arancione in cui era stata fissata il 12 marzo scorso: la decisione ancora non è presa e si dovrà attendere l’elaborazione dei dati in arrivo oggi dall’Istituto Superiore di Sanità.
Per la Sardegna invece la zona bianca resta ancora in discussione ma l’evoluzione di contagi e ricoveri al momento non dovrebbe prevedere un passaggio “drastico” verso la zona arancione; a rischiare invece il “passaggio” in rosso anche la Toscana per cui verranno fatti appositi ragionamenti in base agli ultimi dati disponibili. Le Regioni “rosse” invece dovranno aspettare ancora 7 giorni per eventualmente “tornare” in arancio/giallo (che però avranno regole identiche fino al 6 aprile prossimo, ndr): si tratta di Lombardia, Lazio, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Marche, Molise, Puglia e Trento. Per tutte le altre, si conferma la colorazione arancione.