La situazione epidemiologica Covid in Italia «è abbastanza stabile» rispetto alla settimana scorsa. Ma c’è una «elevata velocità di circolazione virale». Tenuto conto di ciò e del numero dei casi, il suggerimento di Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, è quello di «mantenere comportamenti ispirati alla prudenza». Ad esempio, ha raccomandato l’uso della mascherina, «soprattutto in luoghi chiusi e il completamento del ciclo vaccinale con le dosi booster». Dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss), si evince che «continua una lenta e stabile discesa, anche se a volte altalenante». La decrescita è confermata dall’incidenza a 7 giorni per 100mila abitanti, dal calo dell’indice Rt, «sia quello calcolato sui sintomi sia quello calcolato sulle ospedalizzazioni».
Ne ha parlato Anna Teresa Palamara, direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’Iss. «Ci sono alcune regioni con una leggere tendenza all’aumento, ma speriamo che anche questa si inverta. Se guardiamo la distribuzione per fasce d’età, notiamo una grossa decrescita in quelle giovanili, che erano state interessate nel picco delle settimane precedenti. Invece c’è una leggera tendenza all’aumento nelle fasce d’età più elevate. Fortunatamente per ora è contenuta». Palamara evidenzia «l’aumento della quota di reiezioni, che supera largamente il 4% nelle ultime settimane. Questa è una tendenza a cui ci ha abituato la variante Omicron e che probabilmente continueremo a vedere nelle prossime settimane». A proposito delle varianti Covid, la sottovariante XE è sempre più diffusa. La sottovariante BA.2 di Omicron sta diventando largamente prevalente rispetto a BA.1. «E aumenta anche il numero di ricombinanti Omicron-Omicron, ma quasi tutte convergono nel sottolignaggio XE che sta diventando sempre più diffuso. Fortunatamente al momento non si registra né un aumento nella trasmissibilità di questi sottolignaggi né un aumento nella severità dei casi collegati», osserva Palamara. (agg. di Silvana Palazzo)
“IL COVID SCENDE”: I NUOVI DATI DEL MONITORAGGIO ISS
La discesa della pandemia da Covid-19 si fa ancora più evidente, nonostante la crescita dei contagi evidenziata negli ultimi due giorni: la bozza di monitoraggio Iss-Ministero della Salute presentata in Cabina di regia stamane, sottolinea il calo di quasi tutti i parametri fissati per valutare l’andamento del coronavirus in Italia.
Negli ultimi 7 giorni, evidenzia l’Istituto Superiore di Sanità, l’incidenza dei casi su 100mila abitanti è scesa ulteriormente da 717 a 675, così come l’indice di contagio Rt: per la prima volta da inizio marzo il dato scende sotto la soglia epidemia (quota 1), fissandosi a 0.96. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è ulteriormente al di sotto della soglia epidemica e stabile rispetto alla settimana precedente: Rt 0,91 (0,88-0,93) al 12/4/2022, contro Rt 0,92 (0,9-0,94) al 05/04/2022. Il calo dei contagi non è però omogeneo su tutto il livello nazionale: il monitoraggio Iss registra infatti 6 Regioni – Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Sicilia e Valle d’Aosta – dove i contagi da Covid-19 sono cresciuti nell’ultima settimana.
MONITORAGGIO ISS: “SCENDONO I RICOVERI”. SPERANZA “SERVE PRECAUZIONE”
Ciò non significa però aumento di ricoveri, dato che resta ancora altissima la percentuale di positivi al Covid ma non malati, né tantomeno ospedalizzati: il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 4,2% come nel medesimo monitoraggio Iss di una settimana fa.
Per quanto riguarda invece i ricoveri in area medica, il tasso di occupazione sale lievemente da 15.6% a 15.8%: ad oggi, solo una Regione è classifica a rischio alto date le molteplici allerte di resilienza, 6 sono a rischio moderato, tutte le altre a rischio basso. «La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in stabile (12% vs 12% la scorsa settimana). Anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi rimane stabile (41% vs 41%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (47% vs 47%)», rileva ancora la bozza di monitoraggio Iss. Ieri parlando a margine di un convegno Fnomceo, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha comunque predicato prudenza in vista del nuovo passaggio di allentamento delle restrizioni dal prossimo 1 maggio: «Sulla questione della fine dell’obbligo per le mascherine al chiuso, avevamo detto che avremmo preso una decisione l’ultima decade di aprile. E’ appena iniziata, c’è un confronto in corso in queste ore con i ministri dei settori competenti e vedremo la scelta migliore». In aggiunta, il leader di LeU sottolinea di essere «tradizionalmente dell’idea che più si tiene un impianto di precauzione è più si contiene la pandemia che è ancora in corso, come ci dicono i numeri. Siamo fuori dall’emergenza grazie ai vaccini, ma non siamo fuori dalla pandemia».