Classico appuntamento settimanale con il monitoraggio Iss-Ministero della Salute, con il punto sulla situazione epidemiologica in Italia. Silvio Brusaferro porta buone novelle: «La curva dei casi piega leggermente, può essere un segnale positivo». La risalita, infatti, tende a decrescere. L’indice Rt è sopra la soglia epidemica, ha rimarcato il numero uno dell’Iss, con la proiezione stimata a 1,44. Il quadro della circolazione del Covid è coerente con quello che vediamo negli altri Paesi europei.



Nel corso del suo intervento nel consueto punto stampa, Silvio Brusaferro ha evidenziato che la circolazione resta più elevata nei giovani under 19. Una riflessione anche sulla campagna vaccinale: «È stabile il numero di chi non ha ancora iniziato il ciclo vaccinale così come rimane significativa la quota di persone sotto gli 80 anni che deve fare la dose ‘booster’». Infine, una battuta di Gianni Rezza sulla situazione negli ospedali: «C’e’ una tendenza ad un incremento seppure lieve dell’occupazione dei posti di area medica, mentre fortunatamente  tende a scendere la congestione dei posti di terapia intensiva». (Aggiornamento di MB)



MONITORAGGIO ISS: INDICE RT 1,12

Continuano a salire incidenza e indice Rt, insieme ai ricoveri in area non critica. Lo evidenza il nuovo monitoraggio Covid condotto dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Dunque, la curva epidemica continua la sua crescita, anche se comunque è lenta. L’incidenza settimanale si attesta a 848 casi per 100mila abitanti rispetto ai 725 del precedente monitoraggio. L’indice Rt arriva a 1,12 (range 0,87 – 1,44) rispetto allo 0,94 della rilevazione precedente, con un valore quindi superiore alla soglia epidemica.

Lo stesso andamento, precisa Quotidiano Sanità, si registra per l’indice di trasmissibilità che è basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt 1,08 (1,05-1,11) al 15 marzo contro Rt 0,90 (0,88-0,93) all’8 marzo. Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto, continua il calo, ma la discesa è lieve per le terapie intensive: a livello nazionale è al 4,5% rispetto al 4,8% della settimana scorsa, ma tornano ad aumentare i pazienti ricoverati in aree mediche non critiche, dove infatti si registra il 13,9% dell’occupazione contro il 12,9% dello scorso monitoraggio.



MONITORAGGIO COVID: FOCUS PRESSIONE OSPEDALIERA

Il monitoraggio Covid curato dall’Istituto superiore di sanità (Iss), rileva che ci sono quattro regioni/PPAA classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza, mentre le altre sono classificate a rischio moderato, di cui tre ad alta probabilità di progressione a rischi alto, secondo il DM del 30 aprile 2020. Le regioni con la percentuale più alta di ricoverati in terapia intensiva sono Sardegna, Sicilia, Puglia e Abruzzo (sopra 7%). Invece per quanto riguarda l’occupazione di aree mediche, quelle con la percentuale più alta sono Calabria e Umbria, sopra il 30%, con la Basilicata al 25,7%.

Per quanto riguarda invece il contact tracing, spiega Quotidiano Sanità, la percentuale dei casi rilevati tramite l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve crescita (15% vs 14% la scorsa settimana), mentre è stabile la percentuale dei casi rilevati tramite la comparsa dei sintomi (37% vs 37%). Invece è in lieve calo quella dei casi diagnosticati con attività di screening (48% vs 49%).