Primi segnali di stabilizzazione della curva epidemiologica in Italia e una riduzione della trasmissibilità, anche se l’indice Rt resta alto. È passato da 1,16 a 1,08, alla luce dell’ultimo monitoraggio Iss-Ministero della Salute. In calo anche l’incidenza settimanale, arrivata a 240 per 100mila abitanti. «Alla luce della predominanza di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità», l’Istituto superiore di sanità (Iss) ribadisce l’invito a «mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità». Anche perché è in aumento il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva, «con un tasso di occupazione a livello nazionale sopra la soglia critica». Un andamento analogo si osserva nelle aree mediche. «I dati di incidenza, trasmissibilità ed il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione», si legge nel report odierno.
Il monitoraggio odierno mostra un miglioramento complessivo del rischio, anche se resta complessivamente ancora alto. Ci sono 5 Regioni (Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana) con livello di rischio altro, mentre 13 hanno una classificazione di rischio moderato (di cui 10 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane), mentre 3 hanno una classificazione di rischio basso (Basilicata, Campania, e la Provincia Autonoma di Bolzano). Per quanto riguarda l’indice Rt, 13 Regioni/PPAA ne hanno uno puntuale maggiore di uno. Tra queste la Valle d’Aosta ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,5 compatibile con uno scenario di tipo 4, mentre la Calabria ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Ci sono poi 8 Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.
Resta alto il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (12 Regioni/PPAA vs 13 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è generalmente in aumento e sopra la soglia critica (39% vs 36% scorsa settimana). In aumento il numero di persone ricoverate in terapia intensiva: da 3.256 (16/03/2021) a 3.546 (23/03/2021). Così pure il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale, sopra la soglia critica (43%) con un forte aumento dei ricoverati: da 26.098 (16/03/2021) a 28.428 (23/03/2021).
Tutte le Regioni/PPAA, tranne 6, hanno riportato allerte di resilienza. La Puglia riporta molteplici allerte di resilienza. Diminuisce leggerme il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (53.837 vs 54.964 settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati tramite l’attività di tracciamento dei contatti è 33,8%. Invece, il 42,2% dei casi sono stati rilevati tramite la comparsa dei sintomi. Infine, il 24,0% con attività di screening. (agg. di Silvana Palazzo)
Quadro sintetico con i principali indicatori del monitoraggio Iss-Ministero della Salute pic.twitter.com/f1WvWtieRU
— ilSussidiario (@ilsussidiario) March 26, 2021
OGGI NUOVO MONITORAGGIO ISS-MIN. SALUTE
Si rinnova l’appuntamento del venerdì con il monitoraggio ISS relativo alla pandemia di Coronavirus in Italia e secondo quanto appreso dalle agenzie di stampa, l’indice Rt nazionale avrebbe fatto registrare una flessione, seppur minima, passando dall’1.16 di sette giorni fa all’1.08 di oggi. Da sottolineare anche il numero dei casi di Covid-19 settimanali ogni 100mila abitanti: il dato sull’incidenza, che sarà presentato ufficialmente nella giornata odierna, scende dai 264 della scorsa settimana ai 240 di quella corrente.
Una statistica, quest’ultima, di poco al di sotto della zona rossa nazionale e che testimonia come la situazione nel nostro Paese collegata all’andamento epidemiologico sia ancora grave e preoccupante, nonostante questa prima, doppia flessione. Ricordiamo che, in base ai dati emersi nel bollettino Coronavirus diramato ieri dal Ministero della Salute, sono stati quasi 24mila i tamponi positivi riscontrati nelle ultime ventiquattro ore e altri 460 i morti dopo avere contratto l’infezione da Covid-19. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
MONITORAGGIO ISS 26 MARZO E INDICE RT
Nel corso della mattinata verrà consegnato ai tecnici della cabina di regia anti-Covid il nuovo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato all’ultima settimana precedente con anche il nuovo indice Rt Italia: i dati epidemiologici sullo stato della pandemia Covid-19 in Italia negli ultimi 7 giorni forniranno come sempre la base scientifica delle decisioni da prendere in vista della prossima settimana che porta alla Pasqua. Da lunedì infatti, come deciso dal Governo Draghi, scatteranno le nuove ordinanze del Ministero della Salute (siglate tra stasera e domani, ndr) che porranno i nuovi “colori” alle Regioni, fermo restando che ancora fino al 6 aprile non vi potranno essere zone gialle anche se i dati epidemiologici del monitoraggio Iss le motivassero. In attesa di capire di evoluzioni sul prossimo Decreto Covid (da approvare dopo il 6 aprile, ndr) – lunedì prevista la riunione Governo-Regioni per discutere il pacchetto di regole dopo la Pasqua e anche il piano vaccini aggiornato del commissario Figliuolo – l’iter di questa giornata resta sempre lo stesso: monitoraggio Iss, dati alla cabina di regia, decisioni e ordinanze del Ministro Speranza.
MONITORAGGIO ISS, CHI RISCHIA IL “CAMBIO” COLORE
Ricoveri e contagi hanno subito una lieve flessione negli ultimi giorni il che consiglia un indice Rt possibilmente stabile se non addirittura migliorato rispetto a 7 giorni fa (che era fissato a 1.16): al netto di ciò, si profila comunque dopo il monitoraggio Iss odierno un quadro di regole e colori non molto dissimile da quanto visto già in questa settimana. L’Italia continuerà a essere divisa tra zone arancioni e zone rosse anche la prossima settimana, con l’eccezione dei giorni di Pasqua: 3, 4 e 5 aprile su tutto il territorio nazionale vige zona rossa, con possibilità però concessa una sola volta al giorno di effettuare uno spostamento a piacimento all’interno della propria regione.
A livello di singoli territori, la situazione che si delinea potrebbe prevedere questi specifici cambiamenti: Lazio, Veneto – oggi zona rossa – presentano dati da zona arancione e dovrebbe essere quasi scontata la conferma in sede di cabina di regia. Resta arancione anche la Toscana, mentre in zona rossa si avvia la Valle d’Aosta e si attende conferma (quasi scontata anche qui) per le attuali zone in lockdown, ovvero Campania, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Piemonte, la Provincia di Trento, Marche, Lombardia e Puglia.