«C’è una decrescita lenta della curva», osserva Silvio Brusaferro nella conferenza stampa sul monitoraggio Iss. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità fa notare che «l’incidenza negli anziani scende grazie alla campagna vaccinale». Un altro dato importante riguarda la pressione ospedaliera, in quanto sta calando l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva e aree mediche. L’età mediana dei casi Covid in Italia scende a 42 anni. L’attenzione deve essere comunque alta, perché «il quadro complessivo resta ancora ad un livello impegnativo». A proposito delle varianti, ha spiegato che quella inglese resta la più diffusa, mentre le altre circolano in piccoli focolai, ma non tutte sono pericolose. Dalla nuova indagine rapida condotta dall’Iss con Ministero della Salute, laboratori regionali e Fondazione Bruno Kessler. «Il 15 aprile scorso le altre varianti del virus SarsCov2 monitorate in Italia – escluse quella inglese e brasiliana – erano sotto lo 0,5%, con un singolo caso della cosiddetta variante indiana e 11 di quella nigeriana».
Riguardo la crescita del trend dei casi tra i più piccoli: «Va confermato, ma comunque parlammo di un tesoretto da spendere. Bisogna aspettare due settimane su questo dato, comunque non mi pare un dato in contraddizione rispetto a quanto ci siamo detti». Sollecitato sul tema, Silvio Brusaferro ha aggiunto: «Bisogna tenere l’indice Rt sotto uno». Invece Gianni Rezza, direttore Prevenzione del Ministero della Salute, ha spiegato che per richiamo di AstraZeneca non ci sono cambiamenti.
MONITORAGGIO ISS: CALA PRESSIONE SU OSPEDALI
L’indice Rt torna a salire: nell’ultimo monitoraggio Iss è a 0,85 contro 0,82 della scorsa settimana, mentre l’incidenza settimanale cala a 146 casi su 100mila abitanti contro i 152 della settimana precedente. Scende, ma resta comunque alto, il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche al di sopra della soglia critica: ora sono 8 contro 12 della settimana scorsa. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sceso alla soglia critica (30%), con una diminuzione del numero di persone ricoverate in terapia intensiva (da 3.151 a 2.748). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ancora ed è quindi sotto la soglia critica (32%). Il numero scende da 23.255 a 20.312.
Sono 4 le Regioni/PPAA che riportano allerte di resilienza, ma nessuna molteplici. Inoltre, si registra una diminuzione di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (27.561 vs 29.892), ma la percentuale di casi rilevati tramite il contact tracing è in aumento (38,3% vs 37,9%). Invece è stabile il numero di casi rilevati tramite la comparsa dei sintomi (38,7% vs 38,4%). Infine, il 23% è stato diagnosticato con attività di screening. (agg. di Silvana Palazzo)
Quadro sintetico con indicatori monitoraggio Iss, dati al 28 aprile 2021 pic.twitter.com/nCOBYwSfFO
— ilSussidiario (@ilsussidiario) April 30, 2021
MONITORAGGIO ISS: INDICE RT A 0,85
Diversamente da quanto emergeva dalle prime anticipazioni del monitoraggio Iss, il dato sulla pandemia nel periodo 18-25 aprile (quello preso in esame dall’Istituto Superiore di Sanità) vede una lieve risalita dell’indice Rt in Italia a 0.85, mentre cala l’incidenza dei casi su 100mila abitanti. Erroneamente a quanto si possa pensare la risalita della curva pandemica non può essere spiegata con le riaperture dato che il monitoraggio settimanale si riferisce a 7 giorni prima, quando ancora il Decreto Riaperture non era entrato in vigore. Da 0.81 a 0.85, se l’Rt risale diverso è l’andamento dell’incidenza settimanale dei casi: secondo il monitoraggio Iss, con i dati già inviati alla cabina di regia anti-Covid, da 157 su 100mila abitanti della scorsa settimana si passa a 146 su 100mila.
Secondo le anticipazioni del monitoraggio pubblicate dal Quotidiano Sanità, «Si osserva un miglioramento generale del rischio, con nessuna Regione a rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Undici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e dieci Regioni che hanno una classificazione di rischio basso (una ad alto rischio di progressione a rischio moderato). Tre Regioni (vs quattro la settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Campania e Sicilia) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno». Sui cambi di colore, la cabina di regia dovrà valutare i casi di Campania (che rischia l’arancione), Puglia (verso il giallo), Valle d’Aosta (verso il rosso).
ATTESO IL MONITORAGGIO COVID
È atteso per oggi il nuovo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, come sempre al venerdì per poter consentire alla cabina di regia anti-Covid di Palazzo Chigi di poter disporre i colori delle Regioni a partire dal prossimo lunedì 3 maggio: ad una settimana dal via libera – con il Dl Riaperture – di molte attività nel Paese, si appresta il primo weekend “libero” per la maggior parte delle Regioni, con spostamenti permessi anche fuori regione senza più il vincolo dell’autocertificazione.
La situazione volge lentamente verso il meglio a livello epidemiologico e anche per questo monitoraggio Iss dovremmo assistere ad un ulteriore “mini-calo” dell’indice di contagio Rt, così come l’incidenza dei casi su 100 mila abitanti. 7 giorni fa l’Rt scendeva a 0.81 con il portavoce del Cts nonché Presidente Iss Silvio Brusaferro che in conferenza stampa raccomandava comunque prudenza, specie con davanti l’inizio delle riaperture: «La curva sta decrescendo lentamente, ma in maniera progressiva. Il numero dei nuovi casi sta calando […]. Abbiamo un tesoretto da gestire, questo vuol dire che dobbiamo continuare a rispettare le regole, questo è un fattore decisivo. Far crescere il numero di vaccinati, partendo dalle classi più fragili, è importante anche per la sostenibilità di ulteriori aperture. Comunque ci sono strumenti di monitoraggio per intervenire in maniera tempestiva».
MONITORAGGIO ISS, COSA CAMBIA DA LUNEDÌ
Con una campagna vaccini finalmente in corsa – ieri sfiorata la quota fissata dal commissario Figliuolo di 500mila vaccinazioni in un giorno – e con le riaperture scaglionate da qui fino a luglio, l’Italia prova a ripartire anche se uno snodo importante avverrà nelle prossime 2 settimane sul fronte coprifuoco. L’accordo nel Governo è quello di valutare il monitoraggio odierno e quello del 7 maggio prossimo per poter arrivare alla cabina di regia del 14 maggio con chiare le idee su come si sia evoluta la curva epidemiologica: se i dati saranno positivi, da lunedì 17 maggio si potrebbe pensare ad una rimodulazione del coprifuoco (dalle 23 e non più dalle 22) o addirittura la sua abolizione. Nell’attesa, per la prossima settimana che viene il Paese si conferma in prevalenza “giallo”: nessuna delle Regioni al momento “gialle” dovrebbe cambiare colore, mentre la Puglia spera in un passaggio migliorativo dalla zona arancione in cui è rimasta in queste ultime 2 settimane. Infine, nulla da fare – pare dalle anticipazioni – per Basilicata, Sicilia e Calabria che rimarrebbero “arancioni” mentre la Valle d’Aosta rischia il passaggio in “rosso”, con al contrario la Sardegna (oggi rossa) che potrebbe tornare arancione da lunedì 3 maggio.