«La curva mostra un decremento, il trend è decrescente, ma l’incidenza è particolarmente significativa». Comincia così la conferenza stampa di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) per l’analisi della Cabina di regia sul monitoraggio settimanale. «La grande differenza tra seconda ondata e prima è che non c’è una regione non coinvolta, per cui bisogna fare attenzione in tutta l’Italia», ha proseguito Brusaferro. «La prima curva a muoversi è quella dell’indice Rt, poi dell’incidenza o solo per ultima quella dei decessi. Ma l’eccesso di occupazione si traduce in una necessità di dilazionare gli interventi programmati». Quest’ultimo aspetto impedisce ai malati non Covid di ricevere l’assistenza di cui necessitano. In merito alle caratteristiche della popolazione affetta da Covid, Brusaferro spiega che l’epidemia coinvolge varie fasce d’età. «Vi faccio notare che le quantità non sono uguali. Le fasce d’età più colpite sono quelle tra 15 e 50 anni e tra 51 e 70 anni». Invece le proiezioni dell’occupazione dei posti letto a 30 giorni dicono che sta decrescendo la probabilità di superamento delle soglie critiche. «Le terapie intensive sono uno degli snodi essenziali. In qualche modo mantiene le caratteristiche precedenti, ci teniamo dentro un range di persone intorno ai 70 anni. La prevalenza è maschile». (agg. di Silvana Palazzo)
INDICE RT 0,91 MONITORAGGIO ISS: “MIGLIORAMENTO EPIDEMIA”
Dati incoraggianti, ma la pressione sugli ospedali resta alta. Questa in sintesi l’analisi dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che ha pubblicato il nuovo monitoraggio della Cabina di regia. Tutte le Regioni migliorano e l’indice Rt nazionale scende per la prima volta dopo settimana sotto l’1: ora è a 0,91%. Quindi, sono tutte potenzialmente in zona gialla, ma i passaggi di zona non sono comunque scontati. «Si osserva complessivamente un miglioramento dell’epidemia sul territorio nazionale con riduzione della velocità di trasmissione, riduzione dell’incidenza calcolata negli ultimi 14 giorni e diminuzione nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva», osservano gli esperti. Ma l’incidenza è ancora troppo alta per avere una gestione sostenibile. In seguito a questa valutazione tre regioni – cioè Sardegna, Puglia e Calabria – sono considerate ancora «a rischio alto», quindi sono invitate ad adottare ulteriori misure restrittive.
Ma entriamo nel merito dei dati del monitoraggio che va dal 23 al 29 novembre. La diminuzione dell’incidenza è stata significativa: è scesa a 590,65 casi per 100mila abitanti contro i 706,27 della settimana scorsa. Ma l’impatto sui sistemi sanitari è ancora alto, infatti 18 Regioni e Province il 1° dicembre avevano superato almeno una soglia critica di occupazione dei letti, quella di area medica (40%) o quella di terapia intensiva (20%) o entrambe. In Lombardia, ad esempio, i malati Covid occupano ancora il 61% dei letti delle terapie intensive, il 49% di quelli ordinari, invece in Piemonte i due dati sono del 60 e 80%, in Liguria del 47 e 54%, in Puglia del 48 e 49%. (agg. di Silvana Palazzo)
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— ilSussidiario (@ilsussidiario) December 4, 2020
MONITORAGGIO ISS 4 DICEMBRE
Cala l’Rt in Italia
, il contagio diminuisce e il prossimo monitoraggio Iss tra una settimana potrebbe già riportare diverse Regioni italiane in zona gialla: è sempre molto complesso “esultare” per i dati del contagio da Covid-19 in discesa quando poi si leggo cifre sulle vittime di ieri e si legge “993”. Purtroppo l’emergenza coronavirus è tutt’altro che esaurita e il numero dei decessi è l’ultima voce a “raffreddarsi” all’interno dei bollettini quotidiani. Ma se da un lato non si può certo cantar vittoria sul Covid, con il vaccino in arrivo e una seconda ondata in “diminuzione” qualche elemento positivo lo si può trovare: il nuovo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità atteso per questo pomeriggio presenterà un indice Rt abbassato finalmente sotto quota 1 dopo un mese e passa di fortissima “seconda ondata” , confermando quel calo della curva di contagio già vista da due settimane a questa parte. «Nelle ultime settimane l’indice è sceso da 1,7 a 1,4 a 1,2, ma oggi avremo un indice Rt a 0,91», ha spiegato ieri a Piazza Pulita il Ministro della Salute Roberto Speranza. Il dato era già stato rivelato nella conferenza stampa di presentazione del Dpcm 3 dicembre dal Premier Conte, oggi con il monitoraggio dell’Istituto tutte le novità saranno rese ufficiali.
INDICE RT IN DISCESA: OGGI CAMBIANO COLORE ALTRE REGIONI
Come in ogni venerdì, il report dell’Istituto Superiore di Sanità verrà presentato al tavolo della cabina di regia anti-Covid che dovrà a quel punto operare i vari cambi di “colore” delle Regioni: nel nuovo Dpcm è stato mantenuto il sistema a “tre colori” di rischio per la suddivisione del Paese, anche se in vista di Natale le regole diverranno comunque più stringenti nonostante «entro il 20 dicembre quasi tutte le Regioni italiane saranno in zona gialla», come ha spiegato ieri il Presidente del Coniglio. Il monitoraggio Iss intanto conferma una discesa della curva di contagio, ma evitare una “terza ondata” il Governo ha deciso di imporre divieti su spostamenti, shopping e coprifuoco attivi tra il 21 dicembre e il 6 gennaio 2021. In attesa di capire come si evolverà la situazione epidemiologica, il Ministro Speranza non canta vittoria e ribadisce «non abbassiamo la guardia. Abbiamo scelto una linea necessaria per non riprecipitare in una situazione difficile. Non firmo ordinanze a cuor leggero. Ma abbiamo scelto di piegare la curva evitando un lockdown generalizzato. Non abbiamo mai fermato il lavoro, ma la salute viene prima». Nel frattempo, dopo la cabina di regia Cts-Ministero della Salute, il titolare della Sanità Roberto Speranza firmerà una nuova ordinanza dove dovrebbero passare in zona gialla l’Emilia Romagna e Marche mentre per Toscana e Campania (attualmente in zona rossa) dovrebbero passare in zona arancione a partire da domenica.